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Ciclismo

Vuelta a España 2016, il borsino dei favoriti: Quintana è il più forte, Froome regge

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Dopo 10 giornate di corsa siamo giunti al primo riposo della Vuelta a España 2016. Archiviate le prime salite, è tempo di trarre i bilanci di quello che si è visto nella prima metà di corsa.

NAIRO QUINTANA: è senz’ombra di dubbio l’uomo da battere nella corsa che potrebbe consacrarlo in maniera definitiva. Già due volte secondo al Tour de France, il colombiano ha ritrovato il giusto colpo di pedale e fino ad ora, in salita, non ha avuto rivali. L’unico punto di domanda, per lui, riguarda la cronometro conclusiva: con un minuto di vantaggio su Froome e tante salite in mezzo potrebbe comunque costruirsi un margine di vantaggio sufficiente per resistere alla rimonta del britannico. Vederlo danzare sui pedali è uno spettacolo difficilmente riproducibile nel mondo del ciclismo e un corridore così non può che fare bene al movimento mondiale.

CHRIS FROOME: viene dalla doppietta Tour de France (vinto) e Olimpiadi (bronzo nella cronometro). Più che comprensibile qualche difficoltà in salita con una condizione difficile da decifrare e che attualmente non sembra quella dei giorni migliori. Sta provando a gestirsi senza forzare e sviluppando progressioni brillanti solo nei chilometri finali. Una scelta rischiosa ma ponderata che per ora lo relega a 58” da Nairo Quintana. Resta e resterà un’incognita fino all’ultima tappa.

ALEJANDRO VALVERDE: nonostante due grandi giri nella gambe è ancora in seconda posizione. Potrebbe crollare ma dopo il terzo posto al Giro e la top 10 al Tour può ambire ad un piazzamento sul podio che avrebbe dell’incredibile. Non per niente è stato ed è tra i più talentuosi ciclisti del nuovo millennio.

ALBERTO CONTADOR: la solita voglia, i soliti limiti. Il Pistolero vuole vincere a tutti i costi, anche rischiando lontano dal traguardo. Fino ad ora le gambe non lo hanno sorretto e anche ieri è stato costretto a cedere terreno nel finale. Attualmente è difficile immaginarlo vincente a fine Vuelta ma da lui è lecito aspettarsi di tutto. Certo, le sue prestazioni devono crescere e non poco per recuperare oltre 2′ a Quintana.

ESTEBAN CHAVES: fino ad ora si è rivelato una delusione. Reduce da un Giro chiuso in seconda posizione dietro Vincenzo Nibali, sta perdendo con costanza e poca combattività le ruote dei migliori non appena la strada sale, sintomo di una condizione di forma lontana da quella del mese di maggio. Alla vigilia poteva essere considerato tra i favoriti per il podio, ora il suo obiettivo sembra essere massimo la top 5.

MICHELE SCARPONI: assenti Nibali e Aru con Miguel Angel Lopez caduto e staccato in classifica è diventato l’uomo di riferimento dell’Astana. Se al Giro aveva impressionato per come aveva svolto il compito di gregario alla Vuelta si sta confermando nel ruolo di capitano. Non è il più brillante del lotto ma con esperienza, sagacia e la leggerezza di chi non ha niente da perdere è entrato di prepotenza nella top 10, lanciato da una splendida performance ai Laghi di Covandonga. Il podio dista poco più di 2′, il quarto posto 65” e il quinto solo 20.

Twitter: @Santo_Gianluca

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