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Ginnastica, Vanessa Ferrari Campionessa d’Italia! Ritorno da urlo, si rivede il Nessun Dorma del Mondiale! Ferlito d’argento, l’Italia vola su Rio

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Vanessa Ferrari è tornata a splendere, come un’Araba Fenice, come ha fatto per un’infinità di volte nel corso della sua memorabile carriera.

La bresciana si laurea Campionessa d’Italia nel concorso generale individuale (esorbitante 58.950, togliamo pure 1.3 punti di bonus ma il punteggio finale è assolutamente interessante), riconquistando lo scettro dopo quattro anni di digiuno, salendo sul Trono della nostra ginnastica artistica per la settima volta in carriera, diventando la più titolata di sempre nel nostro Paese superando il record di Laura Bortolaso.

Al PalaRuffini di Torino la Campionessa del Mondo 2006 ha dato una risposta a tutti gli scettici, ha dimostrato di essere al top della forma dopo l’infortunio al tendine d’Achille e le lunghe terapie affrontate a inizio stagione. Un ruggito attesissimo, a un mese di distanza dalle Olimpiadi 2016: quello che tutti volevano e si aspettavano si è compiuto.

 

Il colpo di teatro, il sorpresone del sabato pomeriggio è arrivato al termine di una gara superlativa. Al corpo libero è tornata a esibirsi sulle note del Nessun Dorma, la stessa musica con cui vince l’iride ad Aarhus e che non vedevamo in gara da otto anni! Due settimane fa in Coppa del Mondo non era rimasta convinta della sua prova, Enrico Casella l’ha convinta a ritornare indietro nel tempo e a 25 anni ha fatto qualcosa di inatteso, facendo venire i brividi a tutti i presenti.

Quattro diagonali da urlo, un D Score sbalorditivo di 6.2 (sei decimi di bonus, tre di penalità per un’uscita di pedana) che vale un incredibile 14.900. In precedenza però era arrivata un numero inaudito alla trave, il botto da 15.050 (6.3) e la serie con flick flick raccolto avvitato mai eseguita in gara. Ottimo doppio avvitamento al volteggio (15.000, due decimi di bonus), stringe i denti alle parallele (14.000).

Inutile girarci intorno: questa Vanessa Ferrari vuole andare a Rio 2016 per conquistare quella medaglia rubata a Londra, l’unico alloro che manca a un palmares infinito. La zampata della Leonessa, l’urlo della Cannibale che vuole chiudere la carriera lasciando un ricordo indelebile.

 

È stata una bella Italia, dimostratasi in forma proprio in vista delle Olimpiadi 2016. La corsa verso Rio è accesissima, mancano tre settimane alla partenza per il Brasile e serviva una risposta dalle sei ragazze che stanno lottando per il body azzurro.

Carlotta Ferlito conquista la medaglia d’argento (57.700), proprio come era successo nella sua Catania quattro anni fa prima dei Giochi Olimpici di Londra. La siciliana ha eseguito una trave meravigliosa, riportando il doppio carpio in uscita, l’elemento da cui era caduta facendosi molto male a Jesolo: si lascia alle spalle tutti i fantasmi (14.650). Eccellente corpo libero finale (14.650) per prendersi definitivamente l’argento, strenua difesa alle parallele (13.800), un avvitamento e mezzo al volteggio (14.600). Carlotta viaggia rapidamente verso Rio, seconda Olimpiade della sua carriera.

Elisa Meneghini si mette al collo la medaglia di bronzo (56.350), proprio come successo quattro stagioni fa. È curioso infatti che questa volta si sia riproposto lo stesso podio di Catania 2012. La brianzola è purtroppo caduta dal teso avvitato alla trave, elemento difficilissimo che ha faticato a stabilizzare per tutta la stagione, riuscendosi solo nella Finale a Squadre degli Europei e in una tappa di Serie A. Oggi si ferma a 13.500 (6.3), dimostrando che con un esercizio preciso può davvero puntare in alto. Bravissima a riscattarsi tra corpo libero (14.450), volteggio (14.500 con l’avvitamento e mezzo) e parallele (13.900).

 

Prova di assoluto respiro quella esibita da Martina Rizzelli che alle sue amate parallele prosegue sull’onda dell’esercizio da 6.2 e si spinge fino a 14.750. Doppio avvitamento al volteggio (14.800, due decimi di bonus), l’abbiamo rivista al corpo libero dopo un anno (14.050).

Erika Fasana ha accusato di un problemino fisico un paio di settimane fa ma si è ripresa al meglio. È stato interessante rivederla alla trave dopo una lunga assenza (13.850) e che stoccata al corpo libero (14.750).

Lara Mori, l’altra azzurra in corsa per Olimpiadi, ha purtroppo commesso un grave errore alle parallele (12.250) dopo una bellissima gara arrembante, convinta e coriacea. Ha eseguito una trave pulitissima (14.350), interpretazione artistica da urlo al corpo libero (14.000), buon avvitamento alla tavola (14.000) ma l’errore sugli staggi la relega in quarta posizione (54.600).

 

Domani si disputeranno le Finali di Specialità. A breve il quadro completo di tutte le qualificate.

 

(foto Giorgia Urbani)

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