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Rugby, dopo i Test Match: la nuova Italia di O’Shea si proietta già verso novembre

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Una sconfitta con scarto minimo e due vittorie di misura. E’ questo il primo bilancio dell’Italia di Conor O’Shea per quanto riguarda i test match del Tour delle Americhe 2016.

La nazionale del Bel Paese infatti, messa a confronto con Argentina, USA e Canada nell’ordine, si è comunque dimostrata complessivamente all’altezza della situazione palesando pregi e difetti su cui la nuova guida tecnica avrà il compito di lavorare in vista di novembre ed, ancora più ad ampio raggio, sul Sei Nazioni 2017.

Assai interessanti sono stati i principi introdotti dal coach irlandese: armonia del gruppo, voglia di cambiamento, ricerca di un gioco calzante rispetto alle caratteristiche dei giocatori presenti, capacità di soffrire e, seppur a sprazzi con avversari (almeno sulla carta di minor rango), mentalità vincente.

Un insieme di elementi da appuntarsi e cercare di sviluppare per arrivare pronti a sfide più probanti, ma che certamente hanno già tracciato la strada verso il tentativo di spiccare il volo ed entrare finalmente nell’elite dell’Ovalia mondiale.

Ritrovare poi giocatori come Favaro e Gega ha fatto il resto, senza dimenticare la” nuova leadership” di Gori, il quale sarà certamente il successore di Parisse, quando il numero otto deciderà di smettere con l’azzurro, e la buona alternanza di trequarti; a cui hanno fatto eco anche i debutti o le prime convocazioni per molti giovani.

Allargare la base è stato uno dei dettami inseriti da subito da O’Shea nel suo programma e per ora sembra che ci stia riuscendo con moderato profitto.

Infondo è giusto ricordare che l’Italia non raccoglieva due vittorie dalla Coppa del Mondo 2015 e addirittura due affermazioni consecutive dai test match del giugno 2012.

Foto: Twitter FIR

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