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Ciclismo

Giro d’Italia 2016: gli attacchi di Nibali inceneriscono le maschere. Chi si gioca il podio?

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Ci aspettavamo, come lecito, tanto dalla tredicesima tappa del Giro d’Italia 2016. Dopo quasi due settimane di attesa, la prima sfida tra i migliori della classifica generale in salita ha lasciato un retrogusto amaro in bocca per come si è sviluppata la gara su Cima Porzus e sulla salita di Valle.

I primi due attacchi non hanno fatto male: Esteban Chaves e Alejandro Valverde si sono prodigati in allunghi dimostrativi di quanta poca voglia avessero di provare ad inventare qualcosa nella prima delle tre tappe impegnative di questo fine settimana. Più deciso, ma neanche troppo, il primo attacco di Vincenzo Nibali: un colpo in punta di fioretto, ancora una volta poco prima che la strada spianasse. Nonostante abbia preso una decina di metri di vantaggio, comunque dieci in più di quelli accumulati da Chaves e Valverde messi assieme, la sua azione si è esaurita poco dopo, rintuzzata da un Enrico Battaglin ripreso dalla fuga e a totale disposizione del capitano della LottoNL-Jumbo Kruijswijk.

Solo il secondo attacco di Nibali ci ha permesso di capire qualcosa in più riguardo le condizioni di forma dei protagonisti. Non se l’è lasciato sfuggire Alejandro Valverde: il murciano della Movistar fino ad ora non ha mai concesso nulla allo Squalo e non sembra intenzionato ad iniziare ora, nonostante i 4” di abbuono persi nella volata per il terzo posto. Non ha perso centimetri Steven Kruijswijk: memore dell’esperienza dello scorso anno, fino ad ora è stato ineccepibile e ha un’ottima posizione di classifica, appaiato a Nibali e Valverde, per provare ad attaccare il podio. Non si è fatto sorprendere Rafal Majka: silenzioso e poco appariscente, ha accusato la cronometro ma fino ad ora in salita ha sempre tenuto la maglia Tinkoff con i migliori. Subito a ruota anche Esteban Chaves: da inizio Giro il folletto Orica-GreenEDGE è tra i più brillanti in salita, ora però deve dimostrare che può continuare su questi livelli in una corsa che diventerà estenuante.

Questi cinque atleti hanno messo in mostra una brillantezza e una condizione migliore rispetto a tutti gli avversari. Vietato farsi ingannare dalla maglia rosa finita sulle spalle di Andrey Amador, che nonostante abbia raccolto un risultato storico per se stesso e per il Costarica non può che essere accreditato tra gli sconfitti di giornata. In difficoltà sin dalle prime accelerazioni, è rientrato solo in discesa, quasi atteso dal compagno Valverde che sembra frenato dalla sua presenza. Con attacchi più seri, già da domani, potrebbe prendere minuti. Tra gli altri, nessuno ha fatto uno step avanti da inizio Giro. Tra gli uomini di classifica da citare sono rimasto solo Domenico Pozzovivo, che si barcamena ancora ai margini della top 10 nella speranza di un’inversione di tendenza sulle montagne, un Rigoberto Uran parecchio appannato rispetto alle scorse stagioni, ed Ilnur Zakarin. Solo il russo, forse, può ambire a qualcosa di buono ma anche lui oggi è rimasto attaccato ai migliori in leggera difficoltà. Data la natura imprevedibile della sua partecipazione alla corsa, però, è sempre possibili aspettarsi un fino ad ora ben celato colpo di reni. Alla deriva Bob Jungels, maglia rosa di passaggio che nonostante la pochezza delle azioni dei vari Nibali e Valverde ha perso sin da subito contatto con il gruppetto buono, come ci si poteva e doveva attendere.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

PHOTO CREDIT: ANSA – PERI, Comunicato Stampa Rcs Sport

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    20 Maggio 2016 at 23:37

    Amador e Jungels probabilmente domani usciranno dalla zona podio. Nibali in un modo o nell’altro vincerà questo giro su Valverde. Secondo me corridori come Uran, Pozzovivo ed Hesjedal alla fine della giostra risaliranno posizioni. Penso che stia facendo un gran bel giro Formolo fino a questo momento.

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