Seguici su

Rugby

Rugby: ora è ufficiale. Jacques Brunel lascia la panchina dell’Italia

Pubblicato

il

Era annunciato da mesi, oggi è arrivata l’ufficialità: Jacques Brunel, dopo cinque anni alla guida degli azzurri, non sarà più l’allenatore della nazionale italiana. L’incontro con il Galles di sabato scorso è stato dunque l’ultimo della sua avventura in Italia.

“È stata una grande esperienza umana e professionale – ha dichiarato Brunel a Repubblica – Ringrazio la Federazione per avermi dato questa possibilità e per avermi sostenuto in queste cinque stagioni. Volevamo dare a questa Nazionale un equilibrio nel gioco e l’ambizione di sfidare ogni avversario: non sempre abbiamo giocato il rugby che avremmo voluto, ma lascio un’Italia con la voglia di scendere in campo per imporre sempre qualcosa nei confronti della squadra che ha di fronte. Un vecchio giocatore una volta mi ha detto che il rugby è uno sport dove c’è un pallone e ci sono gli uomini: quando non c’è più il pallone, rimangono gli uomini. Porterò sempre con me il ricordo del rugby italiano e delle persone che sono state al mio fianco in questa avventura”.

“Ho sempre avuto rispetto e stima per Jacques Brunel, come tecnico e come persona – ha detto il presidente federale, Alfredo Gavazzi – Insieme, in questi anni, abbiamo attraversato momenti entusiasmanti come le due vittorie nel 2013 o il successo di Murrayfield dell’anno scorso e periodi più complessi. Jacques ha sempre svolto il proprio ruolo con professionalità ed entusiasmo, nell’interesse del rugby italiano. Sotto la sua guida, 43 giocatori hanno debuttato in azzurro e sono state poste le basi per un ricambio generazionale. A nome di tutto il rugby italiano voglio ringraziare Brunel e Philippe Berot per il lavoro svolto. Auguriamo ad entrambi i migliori successi per le loro nuove sfide professionali”.

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

gianluca.bruno@oasport.it

FotosportIT/FIR

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *