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MotoGP, via al Mondiale 2016! Otto mesi (e ventuno piloti) che promettono scintille…

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MotoGp - Marc Marquez - Valentino Rossi Wiki

Come ormai da tradizione, il Losail Circuit Sports Club ospiterà la prima tappa del Motomondiale; in particolare, c’è una MotoGP 2016 che si preannuncia avvincente, tutta da gustare. Sono tanti i motivi d’interesse, i temi caldi, le più che buone ragioni per vivere con attenzione e passione questi nove mesi adrenalinici. A partire già da oggi, dall’aperitivo in pista servito al tramonto del Qatar. L’alba di una nuova sfida, per tutti.

I nuovi regolamenti tecnici

Doveroso partire dal tema generale, quello che esula da rivalità e lotte intestine, poiché, volente o nolente, riguarderà tutti: top riders, “ceto medio”, comprimari e addetti ai box. Quest’anno si potrà infatti assistere ad importanti cambiamenti nel regolamento, alla rivoluzione tecnica più importante dopo l’inizio dell’era “quattro tempi” nel 2002: nuova centralina Magneti Marelli, software unico e gomme Michelin. La prima novità inciderà tanto sulla competizione, livellando le prestazioni dei prototipi e riportando il pilota con le sue doti di guida al centro del villaggio. Gli “aiutini” per far fronte alla resa a volte critica del motore saranno ridotti, l’elettronica uguale per tutti i prototipi imporrà ai centauri un maggiore sforzo fisico nonché sensibilità sulla manopola del gas. Soprattutto verso i finali di gara, quando le gomme saranno usurate, la capacità, la preparazione atletica e mentale del pilota saranno oltremodo fondamentali. Michelin ora è il fornitore unico di pneumatici per la classe regina, le mescole francesi rappresenteranno per tutti una nuova sfida da affrontare, capire e superare. L’adattamento a queste (che andrà molto oltre il passaggio dagli pneumatici da 16,5 pollici a quelli da 17, perché incideranno sullo stile di guida dei protagonisti in sella e sull’assetto dei mezzi) è proseguito bene, dopo le preoccupazioni/critiche iniziali legate principalmente alla tenuta dell’anteriore, e nei test invernali ogni pilota è stato messo nelle condizioni di aumentare il suo feeling con l’unica parte della moto che tocca l’asfalto. Ma il “gommista” francese ha lavorato bene negli ultimi mesi e sfornato un prodotto che ora raccoglie consensi unanimi.
Corollario regolamentare. Cancellata la norma che fece partire Rossi in ultima fila a Valencia: al raggiungimento di 4 e 7 punti di penalità sulla patente, non scatteranno più la retrocessione in griglia o la partenza dalla pit-lane. A quota -10, però, subentra la squalifica per il GP successivo. Il conteggio delle penalizzazioni vale nell’arco dei 12 mesi. “Vale” una beffa…

Le rivalità Rossi-Lorenzo e Rossi-Marquez

La più evidente eredità lasciataci dallo scorso Mondiale dei veleni. Dopo circa tre mesi dai fattacci di fine Campionato 2016, il dualismo “agonistico” che più si tinge delle sfumature dell’iride è sempre quello marchiato Yamaha. Le tre sessioni di prove effettuate fra Malesia, Australia e Qatar hanno visto stabilmente al top Jorge Lorenzo, sicuro, preciso, veloce tanto sul giro quanto sul passo, con la stessa M1 a disposizione dello scomodissimo team mate Valentino Rossi. L’italiano è ancora molto competitivo, non troppo distante dallo spagnolo. E, a dispetto di una carta d’identità che ormai si avvicina più ai 40 che ai 30, brama ancora il decimo titolo della sua impareggiabile carriera, strappatogli violentemente di mano da un’oscura (solo dal punto di vista dell’etica sportiva) forza iberica…

Il dualismo “umano” che più promette scintille, invece, è per distacco quello tra il Dottore e il suo vecchio – sedicente – fan: Marc Marquez. I due non si sono risparmiati battute al cianuro, accuse, dichiarazioni di guerra e di chiusura rapporti a tempo indeterminato, tuttavia, un appello al minimo sindacale del rispetto tra galantuomini è stato di recente lanciato dal più “anziano” dei due (e da chi sennò?!). Non ci è dato sapere se e da quando saranno di nuovo competitive le RC213V alate ma, impossibile negarlo, ogni volta che Vale e Marc si ritroveranno con le carene a pochi centimetri di distanza, un brivido infuocato correrà lungo le schiene degli appassionati, dei tifosi di parte, dei rispettivi team e, chissà, magari anche delle loro due…

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