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Atletica, Mondiali mezza maratona: Kenya dominatore, Farah resta di bronzo, brava Inglese tra le donne

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Nel freddo di Cardiff, e sotto il diluvio negli ultimi chilometri della prova maschile, si sono svolti oggi i  Campionati del Mondo di mezza maratona, sulla distanza di 21,0975 metri, a due anni di distanza dall’appuntamento di Copenaghen.

Kenya padrone assoluto oggi sulle strade della capitale scozzese; era dato come grande favorito in entrambe le competizioni, maschile e femminile e ha mantenuto le promesse.

Tra gli uomini il grande battuto Mo Farah, che tuttavia con grande orgoglio ha fatto una corsa di rimonta, conquistando un grande bronzo, tutto di cuore.

Pronti, via e subito il campione uscente Geoffrey Kipsang Kamworor cade, buttato a terra involontariamente dalla pressione degli atleti in seconda fila; nel giro di poche centinaia di metri, tuttavia, lo si troverà in testa a tirare.

Questa è la tattica keniana, mettere in difficoltà Farah, che sarebbe pericolosissimo in volata, per cui Bedan Karoki Muchiri, l’iridato uscente e l’etiope Abayneh Ayele, dalla corsa tutt’altro che pulita, si danno il turno in testa al gruppo, peraltro minuscolo già dopo poche miglia.

Intorno a metà gara l’obiettivo riesce, il britannico rimane staccato, non perdendo mai però la vista dei primi e correndo sul suo passo, da grande campione qual è; nel frattempo davanti i tre protagonisti più l’altro etiope Tamirat Tola si danno una battaglia senza esclusione di colpi.

La lotta al comando prosegue fino al 17° chilometro, allorquando i due keniani fanno il vuoto, mentre pian piano inizia la rimonta del campione di tutto Farah.

Negli ultimi 500 metri Kamworor si invola e va a cogliere il bis del 2014, chiudendo in 59’10” mentre Muchiri è d’argento a 26”; subito sotto l’ora di gara il britannico batte l’etiope Ayele in una bellissima volata per il gradino più basso del podio.

Stefano La Rosa, unico azzurro al via, chiude al 25° posto in 1h04’05”, al termine di una gara percorsa più o meno sempre in quella posizione, più o meno in linea con le previsioni.

Kenya oro, Etiopia argento ed Eritrea bronzo il risultato per team, con la Gran Bretagna non lontana dal terzo gradino.

Nella competizione femminile, l’Africa comanda già dai primi km e nel gruppone di circa 25 atlete, oltre alle keniane ed alle etiopi c’è la presenza in massa del solido Giappone e la sparuta pattuglia “bianca” con la bella macchia azzurra di Veronica Inglese, fino al sesto chilometro anche Anna Incerti e Rosaria Console rimangono a pochi secondi di distanza.

Intorno al settimo miglio l’accelerazione del Kenya, con Mary Ngugi e Peres Chepchirchir su tutte fa la selezione con le sole eterne rivali dell’Etiopia a fare corollario; il gruppetto si screma sempre di più fino a che rimangono le sole atlete degli altipiani nelle ultime 3 miglia.

Chepchirchir e Cynthia Limo rimangono sole e negli ultimi 500 metri la prima scappa via e va a conquistare l’oro iridato in 1h07’31”, con Limo che rimane d’argento come nell’ultima edizione, a completare la tripletta keniana Mary Wacera Ngugi staccata di 23”, seguita dall’etiope Netsanet Gudeta e dalla connazionale Genet Yalew.

La prima del resto del mondo, e anche la prima non africana, è la bravissima peruviana Gladys Tejeda, che conclude con un grande 9° posto, accompagnato dal record di area in 1h10’14”.

Tra le italiane ottimo il comportamento di Veronica Inglese, prima delle europee! che termina brillante alla piazza no. 16 con il tempo di 1h10’59”; considerando che è la più giovane del gruppo, un segnale confortante per la pugliese.

Più arretrata la corregionale Console, trentaseiesima in 1h13’45”, subito seguita da una deludente Anna Incerti gravata di 15” in più, Laila Soufyane si piazza al 48° posto, 1h15’05” il suo crono. Ritirata Silvia La Barbera.

Nella classifica a squadre ovviamente trionfo del Kenya, davanti all’ Etiopia, mentre il bronzo va all’inossidabile Giappone, per l’ennesima volta. L’Italia si deve accontentare del 7° posto, molto lontana dal podio e dalla bella quarta piazza del 2014, rimanendo comunque la migliore d’Europa.

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gianluca.pessoni@oasport.it

Foto: IAAF Twitter

 

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