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Rugby

Sei Nazioni 2016: l’Italia ai raggi X

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L’ultima rosa scelta da Jacques Brunel è anche una di quelle più sperimentali, se non la più sperimentale considerando anche il contesto. Per il Sei Nazioni 2016, la tappa finale (il nuovo tecnico dovrebbe – condizionale d’obbligo – arrivare per la tournée estiva) del ciclo del transalpino, il baffuto ct francese si è scatenato come non ha mai fatto negli ultimi anni, sia (soprattutto…) per necessità ma anche per testare nuovi giovani nel panorama internazionale.

GLI ESORDIENTI DELL’ITALIA AI RAGGI X

Prima linea – I titolari, perlomeno per le prime due partite, presumibilmente saranno Andrea Lovotti, Davide Giazzon e Lorenzo Cittadini. In ordine inverso: una certezza di livello europeo, una grande incognita ed un esordiente di sicuro affidamento. Lovotti dovrebbe vincere il ballottaggio con Matteo Zanusso, l’altra grande sorpresa dell’ultima stagione e mezza, ma la staffetta tra il pilone zebrato e quello biancoverde può garantire qualità per tutti gli ottanta minuti. Il primo può offrire maggiori garanzie in mischia chiusa, mentre il secondo ha dimostrato di farsi valere in particolare nel gioco aperto con un grande spirito di sacrificio. Più intricata la situazione tra i tallonatori, dove né Giazzon né tantomeno l’esordiente Ornel Gega sono apparsi in gran forma nelle loro uscite stagionali con la maglia del Benetton Treviso. Spot più che coperto, invece, quello del pilone destro, dove alle spalle di Cittadini c’è un valido elemento come Dario Chistolini. Difficile, a meno di infortuni, che venga considerato Martin Castrogiovanni, ancora lontano dalle condizioni migliori.

Seconda linea – Uno dei reparti più corti in assoluto, anche perché i due titolari dell’ultima RWC (Geldenhuys e Furno) sono fuori per infortunio. La splendida stagione di George Biagi, in questo senso, casca a fagiolo: l’italo-scozzese sarà uno dei leader della squadra, dopo aver capitanato straordinariamente le Zebre finora. Al suo fianco ci sarà spazio presumibilmente per Valerio Bernabò, ma in questo caso Brunel deve fare di necessità virtù. Difficilmente sarà Marco Fuser a partire titolare, mentre il francese potrebbe considerare invece uno spostamento di Francesco Minto dalla terza linea.

Terza linea – Non c’è più lo spledore di un paio di stagioni fa, ma resta comunque il reparto forse più affidabile della squadra. Il faro sarà al solito Sergio Parisse (sperando non abbia nemmeno un raffreddore…), mentre ai lati del capitano diversi dubbi affligono Jacques Brunel. Uno tra Francesco Minto e Alessandro Zanni potrebbe anche restare fuori da un ipotetico XV titolare, visto il loro rendimento non esaltante e la contemporanea ascesa di Andries van Schalkwyk. Il sudafricano, naturalizzato dopo i tre anni trascorsi a Parma, sta vivendo una stagione sulla cresta dell’onda e vederlo subito in campo non rappresenterebbe una sorpresa. L’impressione è che Minto, Zanni e Jacopo Sarto (altro esordiente, convocazione meritatissima) possano giocarsi un posto per la maglia numero sei. In fondo alle gerarchie, invece, Braam Steyn, l’altro naturalizzato sudafricano.

Mediana – Ben poco da dire sul ruolo del mediano di mischia: è tutto nelle mani di Edoardo Gori, con Guglielmo Palazzani alle sue spalle. All’apertura, con l’assenza di Tommaso Allan per pubalgia, potrebbe toccare a Carlo Canna per dare brio e rapidità ad una manovra azzurra sempre piuttosto abulica negli ultimi anni. Edoardo Padovani partirà dalla panca, ma non è da escludere nemmeno il nome di Kelly Haimona, sebbene il maori sia da poco rientrato da un infortunio.

CentriLo stesso Haimona, tuttavia, sembra essere in corsa anche per una maglia da numero 12 (il suo ruolo apparentemente naturale) insieme a Gonzalo Garcia. Gli altri possibili primi centri in rosa sarebbe Andrea Pratichetti e Tommaso Castello, ma difficilmente il capitano del Calvisano verrà battuto nella mischia, mentre il primo potrebbe essere impiegato all’ala. Quello dei centri, inoltre, è anche il reparto delle assenze più sorprendenti come quella di Bacchin, di Sgarbi, di Pratichetti e di Boni. Per quanto riguarda la maglia numero 13, invece, sembra scontata la presenza di Michele Campagnaro, con Giulio Bisegni nel ruolo di prima riserva.

Ali/Estremi – Brunel dovrà lavorare di fantasia soprattutto per trovare la seconda ala da affiancare a Luke McLean e Leonardo Sarto, gli altri due elementi imprescindibili del triangolo allargato. Uno dei più papabili sembra essere proprio Pratichetti, un jolly della linea arretrata in questo senso, ma il ct potrebbe anche pensare di effettuare delle scelte a sorpresa, schierando uno tra gli ‘eccellenti’ Mattia Bellini e David Odiete (difficile) oppure optando per uno tra Palazzani e McLean all’ala con l’altro ad agire da estremo.

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