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Sci di fondo: l’effetto Pellegrino funziona, gennaio positivo per Salvadori e Urbani

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“Prima funzionava così: se riuscivi a tenere duro tra i 20-25 anni, poi sapevi che potevi cercare di vincere verso i 30. Nel movimento in generale si aspettava di far crescere bene un atleta prima di farlo gareggiare in Coppa del mondo. Sapendo questo molti si arrendevano tra i 15 e 20 anni, gli passava la voglia. (…) Ora abbassando l’età dello scollinamento, è meglio. Per questo ripeto sempre ‘Non perdete tempo, potete vincere prima’. Spero che il mio esempio aiuti”.

Lo hanno ascoltato eccome Federico Pellegrino. Le parole rilasciate sul settimanale Sportweek dal 25enne poliziotto calzano a pennello per descrivere il cambio di mentalità avvenuto negli ultimi due anni nella squadra azzurra. Dopo il re delle sprint e il corregionale Francesco De Fabiani, anche Giandomenico Salvadori è riuscito infatti a bruciare le tappe, centrando in ben due occasioni la top venti al Tour de Ski. 24 anni a ottobre, il finanziere di Mezzano ha nella duttilità e nella capacità di non mollare mai le sue qualità maggiori.

 

Stesso discorso per Simone Urbani. Già a punti nella passata stagione, lo sprinter livignasco a Planica ha sfiorato l’ingresso in semifinale ottenendo comunque il miglior risultato della carriera. L’effetto Pellegrino potrebbe risultare decisivo nella crescita dell’agente forestale classe 1992, accompagnato magari da altri due velocisti come Enrico Nizzi e Francois Vierin. 

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francesco.drago@oasport.it

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