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Calcio, Coppa Italia 2016: al via l’andata delle semifinali. Torino capitale, si evoca Rivera. L’Alessandria sogna

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Cresce l’attesa in vista dell’andata delle semifinali di Coppa Italia. Grazie a tante sorprese e a un tabellone pazzo, l’edizione 2015-2016 del trofeo nazionale si sta consacrando come quella del riscatto mediatico dopo un decennio di monotonia. Se la formula ancora non convince a pieno, gli incroci divertono assai. E tra questa settimana e la prima di marzo verrà delineato il quadro delle finaliste, con in palio un posto in Europa League.

Torino sarà dunque, per due notti, la capitale del calcio azzurro. Stasera (ore 21, Rai Due) Alessandria-Milan all’Olimpico, domani (ore 20.45, Rai Uno) Juventus-Inter allo Stadium. Ancora, le scelte hanno fatto discutere. Ma ora è tempo di mettere da parte le chiacchiere e giocare sul serio. Con una finale all’orizzonte, e per tre squadre su quattro non è stato un evento così comune negli ultimi anni, è vietato sottovalutare l’impegno del campo.

Il fascino nostalgico del Moccagatta non potrà entrare nelle televisioni di milioni di italiani. Questo perché, per ragioni di sicurezza e spazio, la capienza dell’impianto dei grigi che non raggiunge neanche le sei mila unità non è stata considerata sufficiente per ospitare una semifinale di Coppa. Piccola trasferta nello stadio della Torino granata, dunque, che in autunno ha visto il Milan pareggiare 1-1 in campionato. Sinisa Mihajlovic, nonostante tante critiche, ha la ghiotta occasione per dare finalmente un senso alla sua stagione in rossonero. Anzi, in un colpo solo potrebbe diventare il miglior tecnico da qualche anno a questa parte. Ma, di fronte, l’Alessandria che ha già eliminato Palermo, Genoa e Spezia vuole regalarsi il sogno più grande.

Difficile tuttavia realizzarlo nel doppio confronto che si completerà l’1 marzo a San Siro. La formazione di Lega Pro dovrà fronteggiare le offensive del Milan, che comunque viaggia in una buona forma, per oltre 180 minuti. Il 2-2 di Empoli ha esaltato per l’ennesima volta il fiuto del gol di Carlos Bacca, rimandando invece il baby portiere Gianluigi Donnarumma che, come già successo nei quarti contro il Carpi, lascerà il posto da titolare al veterano Christian Abbiati. Mario Balotelli, apparso ancora lontano dalla miglior condizione atletica e, soprattutto, insolente come nei peggiori momenti della sua altalenante carriera, sembra aver perso l’occasione per partire dall’inizio in una gara in cui non si potrà non evocare Gianni Rivera, talento sbocciato all’Alessandria e consacratosi al Milan, primo Pallone d’Oro italiano della storia e autore di uno dei gol simbolo della storia del calcio azzurro.

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Mercoledì sarà invece derby d’Italia, la cui ultima versione della Serie A fu un modesto 0-0 con un legno per parte. la Juventus viene da 11 vittorie consecutive in campionato, l’Inter da qualche pareggio di troppo che l’ha portata al terzo posto in coabitazione con la Fiorentina dopo un girone d’andata praticamente in solitaria. Massimiliano Allegri e Roberto Mancini vivono momenti opposti, e lo fanno ormai da mesi. Quando faticava il toscano, volava il marchigiano. Ora è il contrario, anche in fatto di rose e ambizioni di mercato. Il confronto diretto potrà giovare anche in ottica scudetto.

La partita di ritorno non è stata ancora definita. Sarà comunque o mercoledì 2 marzo o giovedì 3. E ancora a San Siro, che solo 24 (o 48) ore prima ospiterà il ritorno di Milan-Alessandria. A questo i bianconeri hanno abbozzato una protesta, ricevendo però picche dalla Lega Calcio. Il nuovo terreno del Meazza pare poter reggere a due impegni ravvicinati. Sarà vero? Cambieranno di tanto le carte in gioco? Uno Juventus-Inter, o Inter-Juventus che sia, non potrà mai essere esente da polemiche.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Tumbrl Naked Football

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