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Sci Alpino, Coppa del Mondo: il gigante dell’Alta Badia, la casa di Tomba ed ora di Hirscher. Nani e compagni alla caccia del podio

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Dopo la due giorni dedicata alla velocità, domenica la Coppa del Mondo maschile si sposta in Alta Badia per un’altra classica del panorama italiano. Sulla Gran Risa si disputerà uno dei giganti più belli e spettacolari dell’intero Circo Bianco, un tracciato dove solo i più grandi interpreti della disciplina hanno saputo trionfare.
Oltre un chilometro di pista, con una pendenza media del 36% e addirittura una massima del 63%. Pista tecnica, difficile, quasi sempre all’ombra e quindi con un tracciato con neve dura e per lo più ghiacciata.

Dal 2013 è il regno di Marcel Hirscher, con il campione austriaco che ha trionfato consecutivamente negli ultimi due giganti, portandosi a quota tre successi nell’albo d’oro dell’Alta Badia, anche se la prima volta del 26enne di Annaberg-Lungotz è stata in slalom nel 2011.
Il dominatore delle ultime quattro edizioni della Coppa del Mondo si presenta anche quest’anno da grande favorito, essendo reduce dai successi della Val d’Isere e di Beaver Creek. In questo momento mettere fine all’egemonia di Hirscher in gigante sembra impresa molto ardua, ma non mancheranno di certo gli avversari

Primo fra tutti quel Ted Ligety sempre sul podio nelle ultime tre edizioni, con la vittoria nel 2012 che si aggiunge a quella nel 2010. Il funambolo americano ha vinto il primo gigante della stagione, quello nella tappa d’esordio a Soelden, poi, però, è uscito in America e nell’ultima apparizione in Val D’Isere addirittura è rimasto fuori dai primi trenta dopo la prima manche. Un momento di crisi per Ligety, che spera di ritrovare le sensazioni giuste su una pista che ama particolarmente.

Alta Badia molto apprezzata anche dai gigantisti francesi, soprattutto da Thomas Fanara, già salito per tre volte sul gradino più basso del podio. Insieme a lui ovviamente anche Alexis Pinturault, secondo nel 2013, e Victor Muffat-Jeandet, in grandissima forma dopo due piazzamenti sul podio consecutivi.
Non solo Francia, ma anche Germania protagonista attesa sulla Gran Risa con il solito Felix Neureuther e l’astro nascente Stefan Luitz, che potrebbe proprio consacrarsi su uno dei tracciati simbolo del gigante mondiale.

Capitolo Italia e la sensazione è quella che per salire sul podio gli azzurri dovranno inventarsi qualcosa di veramente grande. Un piazzamento tra i primi tre che manca dal 2011, quando Massimiliano Blardone riuscì nell’indimenticabile impresa di salire sul gradino più alto, replicando il successo del 2005, quando ci fu una vera e propria apoteosi azzurra, con anche Davide Simoncelli secondo, con quest’ultimo che aveva già trionfato nel 2003.
Guardando al passato nessuno ha raggiunto i livelli di Alberto Tomba, capace di realizzare un incredibile poker sulla Gran Risa (1987, 1990, 1991, 1994). Un anno prima dell’emiliano arrivò il primo storico successo italiano in Alta Badia, nel 1086 con Richard Pramotton.

Il passato è glorioso, mentre il presente un po’ meno: Roberto Nani resta la punta di diamante della squadra azzurra. Il nativo di Livigno è in crescendo di condizione e lo scorso anno ha chiuso al sesto posto; Giovanni Borsotti ha ritrovato entusiasmo dopo l’ottimo piazzamento in Val d’Isere. Poi ci sono i giovani (attesa per Luca De Aliprandini) e i senatori, Manfred Moelgg e Massimiliano Blardone, quest’ultimo probabilmente alla sua ultima apparizione sulla pista più amata.

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