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Editoriali

Pagellone sport italiano 2015: nuoto e tennis colmi d’alloro; atletica e rugby, disastro colossale

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Lotta - Frank Chamizo Fijlkam

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Judo, 6.5. Il judo italiano si è confermato sui livelli dell’anno scorso, con un andamento molto altalenante alternato a qualche exploit di grande prestigio. I migliori risultati sono sicuramente arrivati da Edwige Gwend, vincitrice del Grand Prix di Tashkent e finalista a quello di Jeju, ed Odette Giuffrida, medagliata al World Masters di Rabat, che insieme alle altre ragazze hanno contribuito anche alla conquista della medaglia di bronzo a squadre europea. Al maschile la situazione è invece un po’ più stagnante, con gli atleti azzurri che hanno faticato soprattutto nell’ultima parte dell’anno, accumulando diverse sconfitte al primo turno nei tornei più importanti. Un finale di stagione non da incorniciare ha fatto sì che l’Italia perdesse inoltre la qualificazione olimpica virtuale in diverse categorie, situazione alla quale dovrà essere posto rimedio sin dall’inizio del 2016. Ad una situazione non del tutto convincente nel settore senior, con questo alternarsi di alti e bassi, fa da contraltare un’annata particolarmente fruttuosa nelle categorie giovanili, che ha visto l’Italia fare incetta di medaglie in tutte le competizioni fra cadetti, junior ed Under 23. Resta naturalmente da capire se questa nuova generazione di talentuosi judoka riuscirà a dare il suo contributo per riportare l’Italia in una posizione di rilievo nelle gerarchie internazionali.

Lotta, 7. Il liberista Frank Chamizo ha portato sulle sue spalle la lotta italiana in questo 2015, andando a conquistare la medaglia d’argento ai Giochi Europei di Baku e poi lo storico titolo mondiale a Las Vegas. Non abbiamo però voluto eccedere con il voto perché un movimento sportivo non può essere solamente giudicato in base alle prestazioni di un unico atleta, oltretutto considerando che Chamizo, pur essendo un azzurro a tutti gli effetti, porta con sé il bagaglio tecnico acquisito negli anni trascorsi a Cuba, Paese che certamente sa dire la sua nella lotta. Per il resto, la lotta azzurra ha avuto grandi soddisfazioni in ambito giovanile, dove ha raccolto medaglie sia in ambito europeo che mondiale, risultati che attendono conferma quando gli stessi atleti si troveranno nelle grandi manifestazioni senior. L’obiettivo per il prossimo anno sarà quello di centrare la qualificazione olimpica con almeno due atleti, Dalma Caneva al femminile e Daigoro Timoncini nella greco-romana, che andrebbero così ad affiancarsi al già qualificato Chamizo.

Boxe, 6. Le cinque medaglie d’argento conquistate ai Giochi Europei di Baku 2015 restano tra le note più positive di una stagione non brillante per l’Italia, che ha comunque visto Clemente Russo e Valentino Manfredonia ottenere la qualificazione olimpica rispettivamente nei pesi massimi e mediomassimi. Lo zero nella casella delle medaglie ai Campionati Mondiali può essere in parte spiegato proprio con l’assenza di questi due elementi, ma dimostra anche un’incapacità di trovare nuovi talenti in grado di imporsi da subito in ambito planetario. Al femminile resta la grande attesa per Irma Testa, oramai chiaramente senza rivali in ambito giovanile, che nel 2016 dovrà imporsi anche nella categoria Elite con l’obiettivo di rappresentare l’Italia ai Giochi Olimpici. Se il suo talento dovesse esplodere, sarebbe una bella boccata d’ossigeno per una nobile arte che dopo gli anni d’oro sta iniziando a fare fatica.

Taekwondo, 5.5. Fallito il difficile obiettivo di centrare la qualificazione per Rio attraverso i ranking olimpici, non resta che attendere il torneo di Istanbul per dare un giudizio definitivo sul movimento azzurro. Il 2015 è stato l’anno di Roberto Botta ed Erica Nicoli, due giovani in rampa di lancio capaci di competere con i migliori al mondo. Soprattutto il primo ha dato spettacolo in più di un’occasione, combattendo alla pari con campioni come Aaron Cook e portandosi a casa un bronzo al GP di Samsun. Terzo posto ai Campionati europei cat. olimpiche invece per Erica Nicoli, più discontinua rispetto a Botta ma comunque subito competitiva in una categoria a lei sconosciuta sino a 365 giorni fa. Stagione non indimenticabile invece per Carlo Molfetta e Leonardo Basile, entrambi eliminati agli ottavi ai Mondiali di Chelyabinsk e senza exploit nel resto della stagione.

Karate, 7.5. Il karate è al momento lo sport di combattimento più in salute in Italia. Agli Europei, gli azzurri hanno conquistato sei medaglie, con due titoli continentali vinti da Luca Maresca e Nello Maestri nel kumite maschile. Certo, nel 2014 l’Italia aveva addirittura vinto il medagliere della manifestazione, ma il bilancio resta comunque positivo. Inoltre, il karate ha portato all’Italia tre medaglie d’argento ai Giochi Europei di Baku 2015, con ancora Maresca che è entrato nella storia per essere diventato il primo medagliato italiano in assoluto nella storia della competizione. Pur non essendo sport olimpico (anche se potrebbe diventarlo nel 2020), anche per il karate il 2016 sarà un anno fondamentale con i Mondiali di Linz, in Austria, dove l’Italia dovrà difendere le quattro medaglie vinte un anno fa a Brema.

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