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Editoriali

Pagellone sport italiano 2015: nuoto e tennis colmi d’alloro; atletica e rugby, disastro colossale

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Tennis 10. Un’annata semplicemente trionfale. La finale tutta italiana a Flushing Meadows è probabilmente il momento più alto di tutto lo sport azzurro in questa stagione. La grande protagonista del 2015 è senza dubbio Flavia Pennetta: la brindisina conquista gli Us Open (suo primo Slam), l’accesso alle Wta Finals (terza italiana di sempre) e sfiora il passaggio alla semifinale (sarebbe stata la prima), torna tra le prime dieci del ranking e chiude l’anno al numero otto del mondo. Un anno fantastico per Flavia, che proprio al termine della finale di New York ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica, anche se c’è chi proverà a convincerla (vedi Giovanni Malagò) a tornare per le Olimpiadi di Rio. E’ stato l’anno anche di Roberta Vinci e della sua straordinaria impresa nella semifinale agli Us Open contro Serena Williams. La vittoria più bella, sorprendente, incredibile per uno sportivo italiano. La tarantina ha fermato la corsa dell’americana verso il Grande Slam in un match epico e che è già diventato leggenda. Roberta è stata poi sconfitta in finale, ma è tornata tra le prime quindici del mondo. Anche per lei un anno fantastico.
Un’Italia competitiva anche nel doppio: perso il duo Errani/Vinci ecco che il tennis azzurro ha trovato in Fabio Fognini e Simone Bolelli una grandissima coppia. I due sono riusciti a conquistare gli Australian Open (primo Slam per un doppio tutto italiano), raggiunto la finale a Montecarlo, Indian Wells e Shanghai e soprattutto si sono qualificati per il Masters di fine anno.
A livello individuale al maschile il miglior risultato sono gli ottavi conquistati da Andreas Seppi agli Australian Open e Fabio Fognini agli Us Open. Da ricordare poi ci sono due autentiche imprese: la vittoria di Seppi contro Federer a Melbourne e la rimonta pazzesca di Fognini contro Nadal a New York.
L’unica delusione arriva da Fed Cup e Coppa Davis, con due eliminazioni al primo turno molto sorprendenti con la Francia (azzurre rimontata da 2-0 in casa) e con il Kazakhstan (3-2 con Fognini sconfitto al quinto set nel match decisivo). La reazione di entrambe le squadre è stata immediata con le ragazze che hanno superato gli Stati Uniti di Serena Williams al doppio decisivo e gli uomini bravi ad imporsi nello spareggio in Russia per 4-1.

Tennistavolo, 3. Come ogni anno, poco da dire sulla stagione di uno sport che fatica a emergere anche solo tra i confini nazionali. Se non si lavora alla base sarà impossibile togliersi soddisfazioni all’estero. A settembre si sono disputati gli Europei: gli uomini hanno fallito il ritorno in Championship Division, rimanendo in Challenge, mentre le donne si sono salvate agevolmente anche grazie a un girone ‘monco’. Prevedibilmente senza squilli, invece, le prove individuali e dei doppi. Cosa salvare da competizioni così? Poco o nulla, anche perchédi volti nuovi se ne vedono pochi – Alessandro Baciocchi, il“quinto” in Russia, è al comando delle statistiche della Serie A per media di partite vinte – e i veterani hanno ormai perso il treno per il definitivo salto di qualità. Anche le esperienzeall’estero, vedi Leonardo Mutti, sembrano non fornire gli effetti sperati. La situazione è davvero pessima, ma proviamo a consolarci guardando al futuro. Matteo Mutti, Carlo Rossi e soprattutto Daniele Pinto – classe 1999 – sembrano avere qualità interessanti e il Coni ha fornito alla Fitet parte del centro di formazione olimpica di Formia che fu di Mennea. Una scuola/palestra ‘no stop’ per i pongistidel domani. A Tokyo 2020 cambierà il trend?

Foto: Pagina FB Flavia Pennetta

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