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Nuoto, Europei vasca corta Netanya 2015: Federica Pellegrini e i suoi 200 stile libero. Un’autentica vocazione

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Una distanza così difficile da interpretare, quella dei duecento, che miscela velocità e resistenza nel susseguirsi di 4/8 vasche ma che la Pellegrini ormai conosce a memoria. La gara di Federica, da anni, è sempre quella: “gestire” le avversarie nei primi 100m per poi aprire il gas nella seconda parte, chiudendo gli occhi e tirar fuori il 101%.  Netanya non ha fatto eccezione. Lo sa bene Femke Heemskerk, in testa fino a 50 m dalla fine, quando poi, alla virata dell’ultimo 25, si è vista sfrecciare quella cuffia argentata con il tricolore, si sarà detta: “Anche oggi dovrò guardarla sul gradino più alto”. O che dire della lady di ferro Katinka Hosszu, assente dell’ultimo momento per aver puntato su gare più alla sua portata. “Paura di essere sconfitta”, potrebbe concludere qualcuno.

Tuttavia, questa è solo una tappa di passaggio perchè il vero obiettivo si chiama Rio 2016, chissà forse l’ultimo atto per un’atleta che di pagine di storia ne continua a scrivere in quantità industriale e l’oro continentale di oggi è solo l’ultimo paragrafo. Ne è conscia Federica che già guarda ai prossimi allenamenti alla ricerca di quel’ 1:54, paradiso o inferno a seconda di quei centesimi che approssimeranno per difetto o eccesso il cronometro. Le avversarie saranno tante: la campionessa del mondo di Kazan 2015, nuovo fenomeno del nuoto mondiale, Katie Ledecky, la svedese Sarah Sjöström, l’australiana Emma McKeon e la magiara Katinka Hosszu. Tutte pronte a giocarsi quel metallo pregiato che però nulla toglie o toglierà alla carriera di una campionessa che a quasi 27 anni è lì a sfidare il mondo e a rispondere sempre presente.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Foto: pagina FB Federica Pellegrini

Twitter: @Giandomatrix

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