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Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo: in velocità due poltrone per cinque?

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Un padrone unico o duelli sul filo dei centesimi dalle gare di Lake Louise sino alle finali? Più probabile la seconda soluzione per quanto riguarda le prove veloci della Coppa del Mondo di sci alpino.

Non c’è, infatti, un Marcel Hirscher della velocità: certo, Kjetil Jansrud ha fatto incetta di vittorie e coppette nell’ultimo inverno, ma il suo predominio non è stato così inattaccabile come quello del salisburghese in slalom e gigante. Così, molto probabilmente, ci sarà davvero da divertirsi tra discese e supergiganti, da una pista estremamente adatta agli scivolatori come quella di Lake Louise sino alle grandi classiche di gennaio e, appunto, alle finali.

Un nome lo abbiano detto: Kjetil Jansrud, atteso a quella che sarà, probabilmente, la stagione più difficile della carriera, perché confermare i successi è sempre più complicato che ottenerli per la prima volta. Ma il rivale più pericoloso potrebbe venire proprio dalla sua stessa patria norvegese: stiamo parlando, ovviamente, di Aksel Lund Svindal, attesissimo per il suo pieno ritorno dopo la dolorosa rottura del tendine d’Achille patita poco più di un anno fa che gli ha concesso di gareggiare solamente ai Mondiali di Vail, peraltro sfiorando le medaglie.

Ci sono poi i due austriaci Matthias Mayer e Hannes Reichelt. Il campione olimpico di discesa ha avuto un piccolo incidente alla tibia che gli ha impedito di gareggiare sul Rettenbach, ma ha ovviamente recuperato per i primi appuntamenti con le gare veloci. Il più esperto Reichelt, invece, viene da un’annata nella quale, nonostante l’età ormai avanzata (35 anni compiuti), ha centrato alcune delle soddisfazioni più belle della carriera, dunque non può essere certo scartato a priori.

Come non può essere scartato a priori Dominik Paris. L’azzurro è un atleta ormai completo: scorrevole, sensibile, enormemente tecnico, con progressi tangibili raggiunti proprio nell’ultimo inverno quando, per un certo periodo, sembrava davvero poter duellare punto a punto con Jansrud per le coppe di entrambe le discipline. Ecco, la coppetta di specialità: poco importa che sia discesa o supergigante, ma la guardia forestale della Val d’Ultimo ha ora davvero tutte le carte in regola per restituire all’Italia il trofeo di superg, che manca dai tempi di Peter Runggaldier, o per donarle quello di libera, mai conquistato da nessun azzurro.

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foto: pagina Facebook Matthias Mayer

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marco.regazzoni@oasport.it

3 Commenti

1 Commento

  1. Marco Regazzoni

    25 Novembre 2015 at 18:09

    Innerhofer è sempre un punto di domanda che non si risolve finché non lo si vede in pista, perciò l’ho prudentemente lasciato fuori da queste considerazioni pur senza sottovalutarne l’indiscutibile valore…se tutto andasse bene e se tornasse anche a fare gigante, come più volte annunciato, potrebbe mettere insieme davvero tantissimi punti.
    Fayed è stata la vera rivelazione dell’ultima stagione e dunque non è da scartare, però personalmente lo vedo un gradino sotto i nomi che ho fatto nell’articolo.

    • Luca46

      25 Novembre 2015 at 22:57

      E’ indiscutibile che Fayed sia un gradino sotto. Ormai manca poco, vediamo cosa dice il primo riscontro.

  2. Luca46

    25 Novembre 2015 at 15:36

    Marco, Fayed secondo te è da lasciare fuori dai giochi? Quanto a Innerhofer in che condizioni è? perchè se può dare continuità credo che anche lui possa far parte del lotto dei pretendenti.

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