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Rafting: Italia, che talento le tue ragazze! Dopo l’Europeo si punta al Mondiale

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Cari amici di OASport, se in questo 2015 avevate visto l’Italia andare a segno in ogni tipo di sport, dal tennis al biliardo, passando per il ciclismo, possiamo dirvi con certezza che nelle fila dei successi azzurri vi eravate sicuramente dimenticati di annoverare il rafting femminile.

Una meravigliosa disciplina dove un equipaggio fluviale, tramite delle pagaie, si impegna nella discesa di un corso d’acqua, più o meno difficoltoso, a bordo di un gommone (chiamato “Raft”, appunto).

Le nostre portacolori, allenate dal tecnico Stefano Pellin e coordinate dal presidente degli atleti Benedetto Del Zoppo, che hanno seguito le ragazze in questi mesi di preparazione al mondiale, sono state eccezionali: Caroline Goodall, Francesca Leonardi (Club DRD4), Marianna Tedeschi (Club Centrosportavventura), Jasmine Zurlini Frugis, Clara Ganora, Elena Bragastini (Club Sesia Rafting), Alessandra Massimino (Club Indomita Valtellina River) hanno ottenuto grandissime soddisfazioni agli Europei tenutisi in Bosnia, a maggio, ed ora puntano dritte sulla kermesse mondiale in Indonesia, del prossimo inizio di dicembre.

Nel Balcani infatti, le ragazze hanno ottenuto qualcosa di storico per il rafting femminile del Bel Paese. Prime nella specialità dello slalom, seconde nel testa a testa e terze nello sprint raccogliendo alla fine il terzo posto nella classifica generale continentale.
Senza dimenticare la stagione di Coppa Europa, dove sono arrivati altri riconoscimenti: nel R4 (con un quartetto a bordo del raft) ecco arrivare due vittorie, rispettivamente in Austria ed anche in Italia; con altri buoni piazzamenti nel resto dei meeting sparsi per il Vecchio Continente.

Ma ora è tempo di pensare al Mondiale.

Il fiume Citarik attende le impavide alfiere. Con un percorso di difficoltà pari a 3/4 gradi, su una scala complessiva su 6 livelli, il letto fluviale della città Sukabumi, dell’isola di Java, sembra poter accontentare le aspettative delle rappresentanti tricolori che vedono in un tracciato tecnico e sassoso qualcosa di simile ad fiume alpino piuttosto che ad uno di grande portata, come possono essere quelli della zona americana.

E’ il momento di provare a scrivere la storia, non temendo neppure le corazzate Nuova Zelanda e Brasile, ma cercando di mettervi il massimo dell’impegno per strappare un alloro che farebbe impazzire di gioia tutti gli italici appassionati del rafting.

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Foto: Jan Skoumal (International Rafting Federation)

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