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Nuoto, Europei vasca corta Netanya 2015: tempi alla mano, quante medaglie per l’Italia?

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Nella rana, Fabio Scozzoli è determinato a tornare sul podio dopo due anni da incubo, iniziati nel settembre 2013 con l’infortunio al ginocchio e proseguiti con le rinunce agli Europei di Berlino e ai Mondiali di Kazan. Nel dicembre 2014, a dire il vero, prese parte alla rassegna iridata in corta, ottenendo anche la finale nei 50 con un ottimo 26”15. In questa stagione i suoi biglietti da visita sono il 26”78 di Riccione e il 58”60 di Massarosa, due buoni punti di partenza. Soprattutto nei 100, però, ci sarà da lottare con fuoriclasse del calibro del britannico Adam Peaty, del tedesco Marco Koch (già a 57”29) e dell’ungherese Daniel Gyurta. Nella gara veloce il campione del mondo vanta un 26”38 a ottobre e davanti all’italiano ci sono anche i russi Oleg Kostin (26”36) e Andrey Nikolaev (26”53), oltre che il ventenne irlandese Alex Murphy (26”61). Tuttavia Scozzoli si è posto come obiettivo una medaglia: volere è potere?

Come sempre, tra condizioni enigmatiche – con le Olimpiadi sullo sfondo – e assenze di lusso, alcuni possibili outsider azzurri potrebbero salire sul podio. E’ il caso quest’anno di Simone Sabbioni nei 100 dorso (si presenta con il personale di 51”01 e non c’è il francese Camille Lacourt, ma i russi Konovalov e Stanislav Donets e, soprattutto, il polacco Radoslaw Kawecki sembrano superiori) e di Filippo Magnini e Federico Turrini, bronzo in carica rispettivamente nei 200 stile libero e nei 400 misti. L’ultimo test di Massarosa è stato tutt’altro che brillante (1’45”53 e 4’09”00), ma i due veterani della squadra azzurra hanno tutta l’esperienza necessaria per piazzare le zampate nei momenti decisivi. Se Re Magno riuscisse a scendere a 1’43” basso potrebbe giocarsela e sarebbero risultati extra in ottica medagliere.

Passando al femminile, Federica Pellegrini guida come al solito la formazione italiana che punta soprattutto sullo stile libero. Nei 200, la veneta ha timbrato un 1’53”64 a Massarosa, unica uscita stagionale in corta dopo i due argenti conquistati nella Coppa del Mondo in lunga. A Doha e Dubai si arrese sempre a Katinka Hosszu e il duello potrebbe ripetersi anche a Netanya, con la magiara (1’54”37 ai nazionali) che sfiderà anche l’olandese Femke Heemskerk (1’52”53), la russa Veronika Popova (1’52”86) e la svedese Louise Hansson (1’53”98). La Divina deve difendere l’oro danese e, sfruttando le tantissime gare cui è iscritta Iron Lady, il risultato è alla portata. Anche lei, come Paltrinieri e a differenza di Orsi, non ha comunque finalizzato la condizione per gli Europei, ma dovrebbe riuscire a salire almeno sul podio.

Altre concrete speranze di medaglia, in campo femminile, si faticano a trovare, soprattutto perché la concorrenza sarà altissima con la svedese Sarah Sjoestroem, la danese Jeanette Ottesen, l’olandese Inge Dekker che sembrano chiudere le ambizioni di Ilaria Bianchi (ma il 56”80 di Massarosa suona come un grido di battaglia per colei che vinse addirittura un oro mondiale nei 100 farfalla) e la cannibale Hosszu, la britannica Jazmin Carlin e l’olandese Sharon Van Rouwendaal probabili padrone del mezzofondo in cui cresce comunque con costanza Diletta Carli (8’18”39).

Erika Ferraioli è reduce dal record italiano di 52”58 nei 100 stile libero e l’anno scorso a Doha fu una delle migliori della spedizione azzurra, mancando i podi solo per le fenomenali avversarie presenti in Qatar, ma la storia sembra potersi ripetere in Israele con Sjoestroem e le olandesi volanti Heemskerk e Ranomi Kromowidjojo, che non necessitano di presentazioni cronometriche per sfoderare tutto il propri talento in finale.

E allora, chi inserire nel possibile lotto delle outsider? Ci proviamo con Alessia Polieri (che l’anno scorso a Doha fece 2’05”52) e Stefania Pirozzi (2’05”93) nei 200 farfalla comandati al momento dalla tedesca Franziska Hentke in 2’03”86 e in cui non va dimenticata Katinka Hosszu, con Luisa Trombetti nei misti (2’09”34 nei 200 e 4’32”15 nei 400) e con Erica Musso nei 400 sl (4’02”97).

Infine, le staffette. Come detto è difficile pronosticare le gerarchie, ma si può guardare al passato per tracciare una preview verosimile. Ai Mondiali di Doha 2014 l’Italia colse il bronzo (seconda tra le europee dietro alla Russia) nella 4×50 sl maschile, ma ora sarà priva di Luca Dotto e Marco Belotti, sostituiti da Federico Bocchia e Giuseppe Guttuso. A podio anche la 4×50 mista mista, che vedrà al via tutti gli stessi effettivi di un anno fa (a patto che il dt Cesare Butini confermi le scelte): Ferraioli nello stile libero, Di Pietro nel delfino, Scozzoli a rana e Bonacchi e Sabbioni alternati a dorso. Potrebbe essere una carta da non sottovalutare, come la 4×50 mista maschile in cui la Francia non avrà i suoi pezzi da novanta. Quanto alla velocità femminile, Federica Pellegrini sarà l’ago della bilancia, ma nella vasca da 25 metri fare la differenza le risulta più complicato.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Federnuoto/DeepBlueMedia

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