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Calcio, Champions League: Juventus in Europa per trovare certezze

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E’ una Juventus claudicante quella che, nel secondo anno di gestione di Massimiliano Allegri, si è messa alle spalle Andrea Pirlo e Arturo Vidal, protagonisti fin dal principio – un 4-1 sul Parma nella “prima” allo Stadium – della scalata dal settimo posto alla finale di Champions League in quattro anni, e pure Carlos Tevez, arrivato l’estate successiva.

E, adesso, i bianconeri non sono più gli stessi. La Vecchia Signora non era partita bene, costante delle squadre allenate dal toscano (unica eccezione, la stagione passata), ma ha faticato anche “dopo la [fatidica] sosta”. No, il trucchetto di Max questa volta pare non funzionare. La Juventus ha provato a rialzarsi, ha espugnato l’Etihad di Manchester e sembrava aver ottenuto la scossa giusta, invece poi è incappata in una serie di controprestazioni – sconfitte a Napoli e Reggio Emilia, 1-1 in casa con il Frosinone al 95′ – che la tengono ancora ora distante nove punti dalla lotta scudetto.

Alvaro Morata e compagni si apprestano dunque alla trasferta di Champions League sul campo del Borussia Moenchengladbach di questa sera (ore 20.45) con più dubbi che certezze. E, a fine novembre, una compagine del calibro della Vecchia Signora non può permetterselo. Ma quando i risultati arrivano con il contagocce, magari con un pari o una sconfitta proprio nel momento in cui si deve compiere quel passo extra per dare la svolta, non è mai un bel segnale. E’ capitato spesso all’Inter, soprattutto con Walter Mazzarri, mentre il Milan potrebbe uscirci a breve dopo il convincente 3-1 alla Lazio, vittoria che in un big match ai rossoneri mancava da anni.

In questo tortuoso cammino, dunque, c’è l’ostacolo biancoverdenero. All’andata, allo Stadium, uno scialbo 0-0 privò la Juventus dell’ipoteca del pass per gli ottavi di finale. Del resto il bottino accumulato nelle prime due partite, contro City e Siviglia, è davvero ottimo soprattutto considerata la difficoltà del girone. Adesso la situazione pare la medesima: con una vittoria il passaggio del turno sarebbe praticamente in cassaforte. Con un pari, quasi. Una sconfitta significherebbe dover evitare a tutti i costi altri passi falsi, soprattutto perché l’ambiente non sembra sereno come un tempo.

C’è aria di cambiamento, in casa juventina, e non è detto che sia un’aria pesante. Del resto, Champions vinta o vinta (sarebbe stato meglio alzarla, ovvio), era finito un ciclo. Giusto dare spazio ai giovani, a interpreti nuovi e – perché no – a una nuova idea di gioco. I risultati potrebbero vedersi nel futuro, magari anche immediato. Quel che si chiede alla piazza sembra un anno di transizione, in cui manca sempre quel definitivo cambio di rotta in campionato. Ma in Europa si vive su sottili equilibri, su un pianeta in cui le leggi sono diversissime. E’ una squadra con DNA da Champions? Si vedrà.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

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Foto da: Facebook Dybala

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