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VINCENZO NIBALI VINCE IL GIRO DI LOMBARDIA! L’Italia torna a vincere una Monumento con lo Squalo

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Vincenzo NIbali ha vinto Il Lombardia 2015. Da solo, a Como, ha conquistato la prima Monumento della carriera, riportando l’Italia sul gradino più alto del podio 7 anni dopo il successo di Damiano Cunego proprio nella corsa di casa. Un’azione stupenda, in discesa, scortata da un Diego Rosa che in pagella meriterebbe lode e bacio accademico per confezionare una vittoria da sapore dolcissimo per tutto il movimento italiano.

Nelle prime fasi di corsa si sono susseguiti diversi attacchi, ma ad animare la fuga della prima ora sono stati undici uomini. Enrico Barbin (Bardiani-CSF), Pierpaolo De Negri (NIPPO-Fantini), Dennis Van Winden (Lotto NL-Jumbo), Simon Geschke (Giant-Alpecin), Stefan Schumacher (CCC Sprandi), Jan Polanc (Lampre-Merida), Marco Canola (UnitedHealthcare), Jerome Coppel (IAM Cycling), Matteo Busato (Southeast), Oscar Gatto (Androni – Sidermec), Cesare Benedetti (Bora – Argon 18) hanno preso margine sul gruppo, portando il loro margine fino a 8’. Il plotone, per gran parte della giornata, è stato condotto dall’Astana di Vincenzo Nibali, che ha mantenuto cucita la corsa pur senza esagerare.

In vista della salita del Santuario della Madonna del Ghisallo si sono movimentate le acque. Con il gruppo di testa che si è selezionato sulle salite, dal plotone principale si sono avvantaggiati Michal Kwiatkowski (Etixx-QuickStep), Tim Wellens (Lotto Soudal), Robert Gesink (LottoNLJumbo) e Tom Slater (Cannondale Garmin). Con loro anche Carlos Verona, compagno di Kwiatkowski che ha condotto il gruppetto fino sulle rampe del Muro di Sormano, dove l’ormai ex campione del mondo ha ripreso Canola e Benedetti (ultimi superstiti della fuga) per scollinare in testa. Con lui Wellens, mentre il gruppo Nibali pur arrivando ad una manciata di secondi dalla testa della corsa non è riuscito a rientrare sui primi.

Tanti, comunque, gli uomini staccati sul Muro. Da segnalare, in particolare, un Philippe Gilbert costretto ad un lungo inseguimento mai concretizzato nel tratto di pianura precedente il Civiglio. Grazie ad uno splendido lavoro di Diego Rosa e Mikel Landa l’Astana ha chiuso il buco con la testa della corsa proprio in concomitanza con le prime rampe del Civiglio. Sui 4 chilometri e 300 metri di ascesa si sono susseguiti gli scatti. Nibali ha provato un paio di affondi, sempre stoppato da Esteban Chaves (Orica-GreeEDGE). Diego Rosa ha accelerato un paio di volte con Nieve (Team Sky) e Thibaut Pinot (FDJ), ma in vetta alla salita è stato ancora lo Squalo ad accelerare, seguito solo da Pinot. Poche decine di metri e il gruppo dei big, 8 in tutto, si è ricompattato.

Mai domo, Nibali ha allungato nuovamente in discesa e questa volta l’attacco è sembrato subito quello buono. Sono bastati pochi istanti di esitazione tra gli altri big è il messinese ha preso quei 50 metri di vantaggio che nei successivi chilometri di salita si sono dilatati. Il margine è salito prima a 10’’, poi 20, fino ad arrivare a 40 grazie anche ad uno splendido lavoro di Diego Rosa alle sue spalle, bravo a rompere i cambi e ad inseguire tutti per evitare inseguimenti e consentire a Nibali di attaccare con margine il San Fermo della Battaglia. Alle sue spalle si è scatenato Daniel Moreno, che sfruttando le proprie doti di scattista è riuscito a fare il vuoto e a colmare parte del vantaggio costruito da Nibali nei chilometri precedenti e scalinando a poco più di 10 secondi dall’azzurro dell’Astana.

Una volta superato il tratto in ascesa, il siciliano ha ritrovato la discesa, terreno tanto amato dove ha confezionato la vittoria, prendendosi quel successo che ha tanto desiderato in nell’arco di tutta la carriera. Moreno si è dovuto accontentare di una comunque ottima seconda posizione. Pinot ha chiuso sul terzo gradino del podio mentre Valverde ha regolato per un nonnulla Rosa nella volata valida per il quarto posto.

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