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Rugby, Mondiali 2015: è grande Italia a Londra, ma non basta. L’Irlanda la spunta a fatica 16-9

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Un’Italia solida, compatta e finalmente convincente mette paura all’Irlanda in un match tirato e sempre equilibrato per tutti gli ottanta minuti all’Olympic Stadium, vinto dai Verdi di fatto grazie ad una meta da un episodio (touche italiana rubata). Gli irlandesi rispettano il pronostico ma lo fanno con uno stiracchiato 16-9 e il merito è (quasi) tutto degli azzurri, che nel match decisivo (ma forse quello sbagliato…) si riscoprono una squadra capace di impensierire anche una corazzata come quella di Joe Schmidt. Per la Banda Brunel, tuttavia, l’improbabile sogno dei quarti di finale ai Mondiali 2015 si infrange definitivamente a Londra.

La prima azione è dell’Italia, ma a commettere in avanti è stranamente Parisse. La tegola, per gli azzurri, arriva però dopo appena tre minuti con l’infortunio a Garcia, costretto ad uscire per Benvenuti. È una Banda Brunel comunque propositiva nelle battute iniziali, ma al primo possesso è l`Irlanda ad attaccare con decisione i 22 azzurri con un bel break di Sexton. La difesa italiana risponde bene, ma deve comunque concedere tre punti al numero 10 all’ottavo. Azzurri che non si spaventano, ritornano a martellare nella metà campo irlandese con idee piuttosto chiare e trovano il pareggio al 14` con un piazzato di Allan. Il buon lavoro azzurro, però, viene vanificato al 18`. Nasce tutto da una touche rubata dall’Irlanda nei 22 azzurri, Sexton si inventa una giocata sublime per Henshaw che taglia fuori la difesa azzurra, il centro trova poi il riciclo giusto per Earls e per la prima meta di giornata.

Parisse&co. non accusano il colpo, ma continuano a tessere delle trame semplici ed efficaci in fase offensiva con i ball carrier; l’Irlanda non riesce a prendere bene le misure e Allan fa 10-6. Sul restart gli azzurri attaccano nuovamente in maniera decisa, conquistano un fallo nei 22 (ma in posizione defilata) e decidono di andare in touche, ancora una volta tuttavia rubata dagli avversari (evidente errore di Manici questa volta). Alla mezzora, poi, Sexton avrebbe una chance per allungare dalla lunga distanza ma prende il palo. Gli uomini di Schmidt sanno però come far male all`Italia e ci riprovano a più riprese nel finale di tempo, ma la retroguardia azzurra mette in trincea la giusta concentrazione e disciplina e si salva anche grazie alla mischia, chiudendo a -4 il tempo. Non prima, comunque, di aver perso un’altra touche in maniera sanguinosa.

Manici ne fa spese già nell’intervallo, visto che al rientro sul campo c’è Giazzon. Nemmeno il tallonatore di Treviso trova le adeguate misure con i compagni, tant’è che al 42′ gli azzurri sprecano un’altra importante rimessa dentro i 22 irlandesi. L’Italia però è sempre in partita, non molla un centimetro e anzi va vicinissima alla meta al 48′: gli azzurri confezionano una delle azioni corali più belle degli ultimi anni, Parisse accelera splendidamente sull’out sinistro ma Furno (da ala improvvisata) viene trascinato fuori appena prima di schiacciare il pallone. L’Irlanda non riesce a trovare le giuste contromisure, Giazzon trova la giusta quadratura in rimessa e da una maul avanzante arriva il fallo che permette ad Allan di fare 10-9 al 51′. Gli irlandesi sentono la pressione e si sfogano attaccando con grande grinta, la difesa azzurra barcolla ma molla davvero pochi metri, piegandosi tuttavia ad un piazzato di Sexton al 58′. Tre minuti più tardi l’apertura dei Verdi allunga sul +7 e fa 16-9 dopo un fallo di Allan. Gli azzurri non calano alla distanza come si potrebbe pensare, al 66′ il neo-entrato Canna ci prova dalla lunga distanza ma il calcio rimane corto. L’Irlanda vorrebbe provare a chiudere la partita, ma ottiene invece un giallo a O’Mahony. Gli azzurri risalgono il campo, ma inciampano ancora una volta nella touche, con gli irlandesi che ne rubano un’altra fondamentale al 74′. I tentativi finali sono inutili, gli irlandesi la spuntano ma tutte le proverbiali sette camicie.

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