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Nuoto, Coppa del Mondo: quantità vs qualità. Hosszu non è più la regina

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Si può vincere la Coppa del Mondo di nuoto per l’ennesima volta in carriera e rischiare di essere snobbati dai media? No. O sì. Forse, diciamo. E’, in poche parole, quello che sta succedendo in questi giorni a Katinka Hosszu, abituata (e aveva abituato pure noi) a prendersi le copertine di ogni tappa, sia in vasca corta – edizioni passate – che in lunga, novità del 2015 in vista delle Olimpiadi.

E invece di Iron Lady, pur uscendo da Tokyo con i soliti quattro ori a cui vanno sommati tre argenti e un bronzo, s’è parlato pochissimo ultimamente. La classifica generale, in attesa degli ultimi due appuntamenti medio orientali di settimana prossima a cui parteciperà anche l’Italia, è già virtualmente sua: gareggiando in quasi tutte le specialità, i punti che la magiara ottiene sono alla lunga impossibili per qualsiasi altra umana. Ma non sempre quantità fa rima con qualità, soprattutto nel nuoto.

E nei riepiloghi delle varie giornate, con la mente sempre già rivolta verso Rio 2016, i titoli, le prime righe e gli approfondimenti devono andare a chi timbra i cronometri più interessanti. Ecco perché vincere tanto, ma senza rivali all’altezza, può passare in secondo piano rispetto a vincere un po’ di meno – non che tre ori siano pochi, poi – ma con grandi tempi. E l’esempio lampante arriva proprio dalla due giorni giapponese: Emily Seebohm.

La fuoriclasse australiana del dorso, recuperata prima dei Mondiali di Kazan da continui problemi fisici, sta vivendo una seconda metà di 2015 da sogno. Due ori iridati, 100 e 200, e continue prestazioni da urlo in Coppa del Mondo. A Tokyo ha calato il tris, 50-100-200, e soprattutto nella distanza intermedia ha sfiorato per l’ennesima volta un record del mondo destinato, nel breve termine, a cadere. La striscia dei sub 59” della Seebohm è straordinaria: 11 in stagione, mai nessuna come lei. E, piano piano, quel 58”12 di Gemma Spofforth nel mirino. In Russia, al top della forma, ci era andata davvero vicino: 58”26. Ieri ha fatto 58”37, altro “quasi”. Per essere novembre, più che dei segnali sono dei fuochi d’artificio verso Rio 2016. Ci divertiremo.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Fina/DeepBlueMedia

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