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Motomondiale: Johann Zarco e la difficile vita dei motociclisti francesi

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Johann Zarco è campione del mondo di Moto 2: la notizia era in realtà attesa da tempo, ma è arrivata ufficialmente solamente nel fine settimana giapponese, con il forfait dello spagnolo Tito Rabat, ed è stata adeguatamente festeggiata dal pilota francese con la pole position e la vittoria del Gran Premio.

Venticinquenne di Cannes con origini ungheresi, Zarco ha così scritto il suo nome nella breve lista dei campioni iridati francesi del Motomondiale: il primo ad imporsi fu Jean-Louis Tournadre nel 1982 (250 cc), seguito poi da Christian Sarron nel 1984 (250 cc), Alain Michel nel 1990 (sidecar), Olivier Jacque nel 2000 (250 cc), Arnaud Vincent nel 2002 (125 cc) e Mike Di Meglio nel 2008 (125 cc). A questi sette titoli, per completare il novero degli iridati nel motociclismo di velocità, vanno aggiunte le vittorie di Raymond Roche (1990) e Sylvain Guintoli (2014) in Superbike, e quelli di Stéphane Chambon (1999), Fabien Foret (2002) e Sébastien Charpentier (2005 e 2006) in Supersport. Proprio Charpentier è l’unico francese ad aver vinto due Mondiali.

Come abbiamo notato, dunque, sembra che i piloti francesi abbiano difficoltà nel confermarsi una volta divenuti campioni iridati. Molto spesso, però, vanno presi in considerazione altri elementi che vanno al di là dei meriti sportivi del pilota: è indubbio, infatti, che i piloti di alcuni Paesi (Spagna, Italia, Giappone) siano preferiti dalla maggioranza dei team, dei costruttori e degli sponsor, che in buona parte appartengono proprio a queste bandiere. Vincere un titolo iridato, per un pilota francese, non è dunque garanzia di trovare una moto competitiva per la stagione successiva: chiedetelo proprio a Zarco, che l’anno prossimo correrà ancora in Moto 2 perché nessun team di rilievo ha deciso di puntare su di lui per la MotoGp. In questo caso, è molto più oculato decidere di difendere il proprio titolo piuttosto che vedere un campione mondiale lottare per racimolare qualche punto in un’altra classe, seppur considerata più importante, come fanno oggi diversi piloti che in passato infiammarono la cilindrata intermedia (Scott Redding, Stefan Bradl…). Se si esclude la Kawasaki, tra l’altro, nessun francese ha mai pilotato una moto ufficiale in MotoGp.

Tornando ai numeri di Zarco, va detto che il pilota classe 1990 ha già posto il suo nome tra le prime posizioni delle gerarchie storiche del motociclismo francese. A parte Alain Michel, che vanta diciotto vittorie nella classe sidecar, nessuno dei suoi connazionali ha fatto meglio dei suoi otto successi nel Motomondiale (uno in 125 cc e sette in Moto 2). Con la vittoria di domenica, infatti, Zarco ha staccato a quota sette Christian Sarron, Olivier Jacque e Arnaud Vincent, mentre la sua consistenza è dimostrata anche dalle dodici pole position e dai trenta podi collezionati. Ricordiamo anche che quest’anno il pilota della Costa Azzurra è anche diventato il primo francese a collezionare dodici podi di fila. Per cambiare veramente la storia del motociclismo del suo Paese, però, Zarco dovrà dimostrare di essere in grado di confermarsi su questi livelli anche nelle prossime stagioni, magari divenendo il primo francese a vincere due titoli nel Motomondiale.

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giulio.chinappi@oasport.it

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