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MotoGP, GP Giappone 2015: Jorge Lorenzo sulle tracce di Valentino Rossi a casa Honda

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Due settimane fa ad Aragon abbiamo assistito alla sesta vittoria stagionale di Jorge Lorenzo, con cui il maiorchino ha ridotto il gap in classifica dal leader del Campionato e suo compagno di squadra Valentino Rossi, terzo al traguardo. Al MotorLand, Dani Pedrosa si è imposto dopo un magnifico duello proprio contro il tavulliese, mentre Marc Marquez è stato vittima di un’ennesima caduta appena al secondo giro della gara. Il Motul Gran Prix of Japan, in scena sul Twin Ring di Motegi, è il quindicesimo appuntamento nel calendario del Motomondiale 2015; il tracciato è entrato nel circus iridato nel 1999 e vi si correrà per il diciassettesimo anno consecutivo poiché, anche se dal 2000 al 2003 il GP motociclistico del Giappone si corse a Suzuka, a Motegi si svolse in quelle quattro stagioni l’ormai “estinto” GP del Pacifico.

Come detto, Valentino Rossi si presenta nel Paese del Sol Levante ancora da capofila della truppa, con un vantaggio che si è ridotto a 14 lunghezze dopo il weekend aragonese, ma il nove-volte iridato sa bene di non potersi rilassare e sarà chiamato a dare un segnale forte sul circuito che lo ha visto trionfare due volte, l’ultima delle quali, però, risale alla stagione 2008. Lo “squalo” Jorge Lorenzo è invece sulla cresta dell’onda e anche al Twin Ring si presenta come l’uomo da battere, visto che è passato per primo sotto la bandiera a scacchi nelle ultime due edizioni. In totale, il maiorchino è salito cinque volte sul podio a Motegi nella classe regina, contando anche la vittoria del 2009.

Marc Marquez si trova adesso a 79 punti dal Dottore, dopo il quinto crash stagionale di Aragon. Non solo, il talento di Cervera arriva al GP del Giappone reduce dall’infortunio alla mano sinistra rimediato mentre si allenava in mountain bike. Sottopostosi subito a intervento chirurgico per ridurre la frattura, sarà regolarmente ai nastri di partenza. L’anno scorso si confermò Campione del Mondo MotoGP proprio sul circuito di casa, classificandosi secondo. Motegi è una pista Honda nel senso letterale dell’espressione, dal momento che questi 4.801 metri di asfalto sono di proprietà della Casa dell’Ala. Il compagno di squadra di Marquez, Dani Pedrosa, è il pilota di maggior successo a Motegi, avendo già vinto in quattro occasioni e in tutte le classi. Il veterano di Sabadell, secondo ad Aragon dopo l’acceso duello con Rossi, l’anno scorso al Twin Ring chiuse in quarta posizione.

Anche la Ducati si è aggiudicata quattro vittorie a Motegi, l’ultima delle quali ottenuta con Casey Stoner nel 2010. Nella scorsa stagione Andrea Dovizioso scattò dalla pole position, chiudendo poi la gara in quinta posizione: il miglior risultato in Giappone per la casa di Borgo Panigale nell’ultimo lustro. Il suo compagno di squadra Andrea Iannone si classificò subito dietro in sella alla Desmosedici satellite del team Pramac; il pilota di Vasto può vantare due vittorie sul tracciato nipponico, risalenti però alla sua militanza nelle categorie di cilindrata inferiori.

Infine, le graduatorie speciali. Bradley Smith (Monster Yamaha Tech3) attualmente occupa il quinto posto della classifica iridata, confermandosi il primo tra i piloti satellite, con 50 punti di vantaggio sul ternano Danilo Petrucci (Octo Pramac Racing). L’altro inglese Cal Crutchlow (LCR Honda) e Pol Espargaró (Monster Yamaha Tech 3) sono appaiati a quota 88 punti. Nella categoria “Open”, Loris Baz (Forward Racing) guida la classifica con 28 punti, cinque in più di Hector Barbera (Avintia Racing), con il rookie Jack Miller (LCR Honda) terzo con 16 lunghezze.

 

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