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Ginnastica, Mondiali 2015 – Italia sfortunata e con tanti infortuni nel 2015, da Ferrari a Rizzelli

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L’Italia della ginnastica artistica femminile ha dovuto affrontare diversi infortuni e problemi fisici in uno stagione tanto sfortunata quanto importante perché è quella che conduce all’anno olimpico. I Mondiali assegneranno i primi otto pass per Rio 2016 e bisognerebbe sempre arrivarci al top.

 

Vanessa Ferrari è incappata in una delle stagioni più sfortunate della sua “seconda vita” sportiva. La mononucleosi l’ha colpita nei primi mesi dell’anno, dei fastidi al tendine d’Achille (non quello operato ai tempi) poi, le hanno impedito di esprimersi sui suoi livelli. Per lei poche gare e ora il tentativo di rincorsa verso i Mondiali sperando naturalmente di recuperarla al meglio per la caccia al sogno di una vita: la medaglia olimpica.

Martina Rizzelli è incappata in fratture al piede in uscita dalla trave durante un allenamento nel collegiale pre Novara Cup. Era già certa di un posto per i Mondiali.

Arianna Rocca si è infortunata durante uno degli ultimi allenamenti del collegiale che precedeva l’inizio delle gare di settembre. Dei problemi con la caviglia per la genovese che, dopo tanti sacrifici e una crescita graduale, era riuscita a meritarsi l’ingresso nel giro della Nazionale.

Alessia Leolini ha accusato uno strappo del bicipite negli ultimi mesi. La toscana ha sempre gareggiato tra Golden League e Campionati Italiani ma naturalmente non era al top. Ha disputato i Mondiali 2013 ed era nel gruppo delle 13 ragazze che si stavano giocando il body per Glasgow.

 

Erika Fasana sarà uno dei pilastri dell’Italia a Glasgow ma la frattura da stress alle tibie ha complicato le ultime settimane.

Sono definitivamente recuperate per i Mondiali, ma non dimentichiamoci anche dei problemi alle caviglie accusati da Enus Mariani e Lara Mori. Sempre in Serie A, sempre in uscita dalla trave, ma di identità molto differente (molto più complesso quello della toscana).

 

(P.S. Un giornalista, senza virgolette che poco vogliono dire, deve basarsi su dati oggettivi, guardando strettamente le prestazioni e i risultati del momento. Lo sport è cosa estremamente seria e l’obiettivo di una testata non è quello di essere “umana” ma semplicemente di prendere in considerazione i fatti del momento. Il buonismo e il “bravi tutti” sta facendo tutto tranne che bene al nostro sport. Per intenderci se un atleta è andato male un anno non se ne può parlare bene perché magari l’anno dopo andrà bene; e viceversa, naturalmente. Se poi si vuole criticare la critica ben venga, evidentemente così inutile non è. E sempre se la ginnastica vuole fare un passo in avanti verso la pari considerazione rispetto ad altre discipline. Giusto per precisare)

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