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Ciclismo

Ciclismo: la gloriosa carriera di Ivan “Il terribile” Basso, campione di umiltà e sacrificio

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Ivan Basso, 37enne campione italiano, ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica del ciclismo. Il varesino ha comunicato la sua decisione durante la conferenza stampa in cui è stato presentato il percorso del Giro di Italia 2016. Una decisione maturata soprattutto dopo il ritiro al Tour de France per farsi operare dopo aver scoperto di avere un tumore.

Campione del Mondo under 23 a Valkenburg nel 1998, Ivan si mette subito in luce nelle prime stagioni da professionista, conquistando la Maglia Bianca di miglior giovane con la Fassa Bortolo al Tour 2002, dove l’anno successivo è giunto settimo nella generale, mettendosi in mostra anche nelle classiche con il secondo alla Freccia Vallone del 2001, terzo alla Liegi Bastogne Liegi del 2002 e secondo alla Classica San Sebastian del 2003.

Nel 2004 il corridore varesino viene notato da Bjarne Riis, diventando così il punto di forza della danese CSC. Al Tour è terzo alle spalle di Lance Armstrong e Andreas Kloeden. Ad inizio 2005 punta sul Giro d’Italia, ma quando è finalmente in Rosa deve ritardare i suoi sogni di gloria, a causa di un virus intestinale. Ancora sul podio al Tour, provando in tutti i modi a staccare Armstrong. Nel 2006 domina l’edizione del Giro d’Italia guidando la generale per due settimane. Ma poi arrivano i problemi, con il coinvolgimento nell’operation Puerto: Ivan è stato l’unico ciclista squalificato non perché trovato positivo al doping. C’era il nome del suo cane su una sacca di sangue arricchito, e tra quelle sacche c’era anche il sangue di un grande tennista e di grandi calciatori spagnoli. Ma ha pagato rinunciando a due anni della sua carriera e della sua vita, chiedendo scusa. Solo lui lo ha fatto.

Durante la squalifica si è aggrappato alla famiglia: Micaela, Santiago e Domitilla, che gli hanno dato la forza per poter ricominciare da zero. Dopo aver firmato per la Discovery Channel come erede di Armstrong, viene appiedato dalla formazione americana, ma la Liquigas di Amadio e Zanatta decide di puntare sulla voglia di rivincita del varesino. Quattro stagioni in verde blu, culminate nel 2010 con il secondo successo al Giro, quello più bello, in compagnia del giovane compagno Vincenzo Nibali. Evans, Vinokourov e Scarponi non possono nulla contro il forcing di Basso, che trionfa sullo Zoncolan e festeggia nell’arrivo di Verona.

In maglia Cannondale non riesce mai ad esprimersi al 100% e così nel 2015 passa alla Saxo-Tinkoff, per aiutare Alberto Contador a centrare la vittoria al Giro, obiettivo centrato. Lo spagnolo lo vuole per il bis al Tour, ma una caduta e il dolore ai testicoli lo costringono al ritiro. Le analisi sono chiare, è un tumore. Ivan sconfigge anche questo avversario, ma a 37 anni è dura per lui ritornare in sella.

Un corridore capace di emozionare come i grandi scalatori, senza mai alzarsi sui pedali.

Quante ore davanti alla televisione per vedere le tue performance nei grandi giri. Uno degli idoli della mia adolescenza, un campione umile e composto, capace di sbagliare e di farsi perdonare. Con i tuoi pregi e difetti hai dimostrato che il lavoro paga e che non bisogna mai mollare. Ho ancora i brividi se ripenso alla sfida sullo Zoncolan con Cadel Evans. A modo tuo hai lasciato la tua impronta nella storia di questo sport, grazie Ivan Basso “il Terribile”…“.

Foto: pagina Facebook Saxo-Tinkoff

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