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Ciclismo, Andrea Guardini: Flash torna a vincere, ma serve continuità per il sogno Mondiale

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Compatto ed esplosivo. Andrea Guardini è un velocista atipico nel panorama mondiale delle volate che sembrano sempre più dominate da corridori di stazza totalmente diversa da quella dell’azzurro. Nonostante questo, il veronese sta cercando di ritagliarsi il proprio posto al sole nell’intricata giungla delle volate.

Recentemente, Guardini si è imposto nella prima tappa dell’Abu Dhabi Tour a dimostrazione che quando riesce a costruire in maniera adatta lo sprint per sprigionare la forza bruta sui pedali è uno degli uomini più pericolosi in gruppo. Un proiettile che si invola verso il successo e la maglia rossa nella prima tappa. Successivamente, non è più riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli, complice anche la mancanza di un vero e proprio treno nei chilometri finali. Una situazione che l’ha costretto ad arrangiarsi, cercando pertugi e sprecando energie in tante piccole volate per trovare la posizione. Uno sforzo che poi non gli ha permesso di esprimersi al meglio.

Nonostante due stagioni non brillantissime, Guardini ha rinnovato il proprio contratto con il Team Astana, formazione che nel 2013 gli ha permesso di fare il salto nel World Tour, circuito dove però non è ancora riuscito a trovare realmente la propria dimensione. Fatica nel cogliere risultati di prestigio in corse che prevedono una qualche difficoltà altimetrica, che ancora oggi troppo spesso si rivela un’asperità troppo ardua da superare per lui. Andando ormai per i 27 anni, che compierà il prossimo 12 giugno, Guardini deve cercare di fare quel salto di qualità atteso per non appiattirsi a velocista da Emirati Arabi, dove negli ultimi anni sono nate diverse corse contraddistinte da frazioni i cui profili ricordano molto da vicino un tavolo da biliardo e che si prestano alle doti atletiche di Flash.

Per sua fortuna, l’anno prossimo il Campionato del mondo di ciclismo su strada si svolgerà a Doha. Niente salite, solo la distanza come incognita oltre agenti atmosferici esterni come può essere il vento. Sula carta, il Mondiale di Guardini se ce n’è uno. Al momento, però, la maglia azzurra sembra un sogno. Il rendimento di Guardini non offre garanzie e in ottica Mondiale Andrea avrebbe bisogno di otto uomini a completa disposizione. Un treno con meccanismi rodati e una formazione che per le 6 ore abbondanti di corsa possa tenerlo fuori dai guai, evitandogli ventagli e buchi, possibili ad alte velocità. Per di più, Guardini pagherebbe l’inesperienza nelle corse di un giorno dove non ha mai brillato. Otto mesi, da fine gennaio ad inizio settembre, per convincere il CT Cassani. Il sogno Mondiale, però, passa da una stagione finalmente solida e convincente.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Ufficio Stampa RCS

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