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Rugby, Mondiali 2015: il borsino dopo la seconda giornata. Cuore Galles, la Francia non convince

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La seconda giornata dei Mondiali 2015 di rugby (manca all’appello soltanto Tonga-Namibia) è andata in archivio, tra risultati sorprendenti, qualcuno scontato e pronti riscatti. Vediamo nel dettaglio il borsino delle principali protagoniste della Coppa del Mondo a dieci giorni dall’inizio della kermesse iridata.

CHI SALE

Galles: contro gli infortuni, contro i padroni di casa, contro tutti. I Dragoni si presentavano alla sfida contro l’Inghilterra senza Halfpenny, Webb, Charteris e Jonathan Davies e apparentemente con poche speranze di espugnare Twickenham. Speranze prossime allo zero quando al 70′ il punteggio recitava 25-18 e gli uomini di Gatland non avevano mai sfiorato la meta. Eppure, in dieci minuti gli uomini in maglia rossa ribaltano la partita ed inguaiano gli inglesi in ottica qualificazione. Un simbolo della rimonta? Dan Biggar, per freddezza e leadership.

Irlanda: l’avversario era di quelli abbordabili, certo, ma la vittoria con la Romania ha dimostrato una volta di più la forza e la straordinaria organizzazione di questa squadra. Coach Joe Schmidt non lascia nulla al caso in nessuno schema, una mentalità trasmessa perfettamente anche ai 31 giocatori convocati per i Mondiali. I Verdi sono attesi a test ben più probanti, ma l’impressione è che O’Connell&co. siano una vera e propria corazzata.

Sudafrica: la reazione è arrivata ed è stata anche piuttosto convincente. Gli Springboks hanno messo in campo tutta la loro fisicità e prepotenza fisica, sottomettendo in maniera netta delle Samoa che continuano a mostrarsi in regresso. Gli uomini di Meyer si sono ritrovati soprattutto dal punto di vista psicologico e collettivo, come evidenziavano gli sguardi decisi dei giocatori in campo. Da qui a vincere la RWC ce ne passa, ma rimettersi in carreggiata era fondamentale.

STABILI

Scozia: la nazionale del Cardo è l’unica squadra a punteggio pieno dopo le prime due giornate, con dieci punti dopo due match vinti con bonus. Gli uomini di Vern Cotter, tuttavia, non hanno convinto del tutto, dimostrando sia contro il Giappone (poi stremato nella ripresa) che contro gli USA di avere dei passaggi a vuoto non indifferenti e potenzialmente sanguinosi. La solita Scozia, insomma, nonostante il cinismo nel portare a casa con tranquillità il bottino pieno.

All Blacks e Australia: tutto facile contro la Namibia per i neozelandesi e contro Fiji e Uruguay per i Wallabies. Entrambe le squadre non hanno accelerato del tutto fin qui, gestendosi in maniera oculata senza strafare (soprattutto gli aussie). E se i campioni in carica avranno la strada in discesa fino ai quarti, così non sarà per i canguri, attesi dall’Inghilterra sabato.

Francia: stabile nelle sue incertezze. I transalpini battono senza troppi complimenti la Romania, ma nello scontro diretto contro l’Irlanda nessuno al momento potrebbe pronosticare una vittoria dei Bleus, fin troppo brutti per passare inosservati anche nella sfida con i romeni.

CHI SCENDE

Italia; non è un caso se le due partite giocate dagli azzurri fin qui siano state probabilmente le più brutte dell’intero Mondiale. La maggor parte dei meriti, d’altronde, è proprio di una Banda Brunel senza gioco, senza identità e, per quanto riguarda alcuni singoli, anche senza cuore. Qualche barlume di maggiore qualità ha permesso agli azzurri di sopraffare il Canada (squadra in cui molti non sono professionisti), ma di luci in fondo al tunnel non se ne vedono. E la situazione è sempre più drammatica.

Inghilterra: a dieci minuti dalla fine i sudditi di Sua Maestà sembravano in assoluto controllo della partita, pur con un vantaggio rischioso e senza mai mettere il punto esclamativo sul match. Cosa che, alla lunga, si è ritorta contro al XV della Rosa, ora a forte rischio nel girone della morte. Sabato, contro l’Australia, servirà necessariamente la vittoria. E se dovesse profilarsi la clamorosa eliminazione, chissà per quanto tempo si parlerà della decisione di andare in touche al 77′ invece di piazzare per il pareggio…

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daniele.pansardi@oasport.it

Foto: Wikipedia

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