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Ciclismo

Ciclismo femminile, Coppa del Mondo: un’Italia semplicemente brillante

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Tre vittorie in dieci prove, alla pari di una Gran Bretagna incentrata tuttavia unicamente su Lizzie Armitstead: l’Italia archivia quella che a tutti gli effetti può essere stata l’ultima Coppa del Mondo di ciclismo femminile della storia con totale soddisfazione.

In una storia durata 17 anni, l’Italia non era mai andata così bene in un massimo circuito che certamente viene in parte snobbato per quanto riguarda alcune prove, magari “scomode” dal punto di vista logistico (pensiamo alla Cina), ma nel complesso rappresenta il miglior indicatore possibile per quanto riguarda il valore delle atlete: la CdM abbraccia sei mesi e offre una serie di percorsi variegati adatti alle cicliste con i profili più diversi. Per questo i tre successi conseguiti da Elisa Longo Borghini (Giro delle Fiandre), Giorgia Bronzini (Tour of Chongming Island) e Barbara Guarischi (Sparkassen Giro) rappresentano una splendida cartina di tornasole sullo stato di salute del ciclismo italiano.

Oltre alle vittorie in sé, c’è la prestazione complessiva della stessa Longo Borghini ad esaltare: per una ragazza che non ha nella volata la propria arma migliore, il quarto posto finale in classifica costituisce un risultato di assoluto valore, a testimonianza della grandissima regolarità che la piemontese, da ormai un paio di stagioni tra le atlete più forti ed efficaci dell’intero gruppo, ha sfoggiato per tutta la stagione. Giorgia Bronzini ha poi chiuso ottava in classifica, con Elena Cecchini undicesima: alla bicampionessa d’Italia è mancato il guizzo, ma anche lei ha saputo dimostrare una notevole regolarità persino su percorsi piuttosto impegnativi nei quali è migliorata davvero tanto. Se poi guardiamo alla graduatoria giovani, riservate alle ragazze al massimo ventiduenni, troviamo qualcosa come sei azzurre tra le prime dieci: si tratta di Maria Giulia Confalonieri, Rossella Ratto, Michela Pavin, Anna Stricker, Arianna Fidanza e Lara Vieceli. Il futuro è tricolore, più ancora del presente. 

foto: pagina Facebook Giro Rosa Cycling Race

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marco.regazzoni@oasport.it

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