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Tuffi: la decima e la prima volta

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L’ultima medaglia mondiale di Tania Cagnotto è anche la decima della carriera. Cifra tonda, per un percorso stellare iniziato esattamente dieci (toh!) anni fa a Montreal e coronato con le imprese di Kazan. Prima dal metro, sempre in controllo e leggendaria trionfatrice, poi bronzo da 3, con la lotta di nervi vinta contro la canadese Jennifer Abel, e ancora terza oggi nel sincro misto dal trampolino con Maicol Verzotto. Per lui, altoatesino come Tania e altoatesino come quel Christopher Sacchin che ancora si allena e gareggia per amore dei tuffi ultimo medagliato maschile per l’Italtuffi da 1 metro a Melbourne 2007, è invece la prima. A 27 anni.

Premiata la scelta del ct Giorgio Cagnotto di reinventarlo “sincromistista” per le due specialità introdotte quest’anno dalla Fina e subito apprezzate da pubblico e tv. Addirittura si vocifera che possano diventare olimpiche in futuro, chissà, anche se eventualmente a Tokyo 2020 saranno altri due azzurri a difendere il tricolore. Sesto da 10 metri con Noemi Batki, ma autore di una grandissima gara che li ha visti secondi fino all’ultimo tuffo, Verzotto – piattaformista – salta al meglio e si esalta con al suo fianco una fuoriclasse come Tania. Obbligatori puliti ed elegantissimi, liberi costanti, nervosismo sconfitto nonostante gli 80 punti del doppio e mezzo avanti con due avvitamenti della coppia canadese.

Sono felicissimo. E’ un’emozione indescrivibile. Sapevamo che potevamo giocarci qualcosa di importante. Siamo riusciti a tenere alta l’attenzione sino alla fine – le sue parole riportate dalla Fin -. Devo ringraziare Tania perché mi ha consentito di poter gareggiare per una medaglia speciale, la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, la mia ragazza che è a casa ad aspettarmi, Giorgio Cagnotto che mi allena da vent’anni e ha sempre creduto in me anche nei momenti difficili, il mio compagno di sincro piattaforma Francesco Dell’Uomo che mi ha aiutato a gareggiare ad alto livello e tutti coloro che hanno contribuito alla conquista di questa medaglia bellissima“. Bellissima come l’emozione di cui gode chi, quasi dal nulla, si trova tra i migliori del mondo. Come si sta là in alto, Maicol?

Per Tania Cagnotto, invece, sono finiti non solo gli aggettivi, ma anche le virgole e gli articoli. Ogni riga risulta superflua per descrivere le sue imprese. Ci affidiamo quindi alle sue sensazioni: “Questo è il mondiale più bello della mia carriera. Meglio di così non potevo chiudere la mia carriera ai campionari mondiali. Bisogna anche saper smettere al momento giusto e penso sia arrivato. Maicol è stato bravissimo. Io ero veramente serena, invece lui sentiva molto la gara. Malgrado sia piattaformista è stato bravo a gestire i tuffi dal trampolino e a coniugare i nostri movimenti“. Per l’ennesima volta si dimostra una vera campionessa di vita: “Sono felice per Jennifer Abel, ha saltato benissimo insieme al suo compagno. Hanno rischiato con un tuffo più difficile del nostro e hanno meritato l’argento. Per noi argento o bronzo cambiava poco. Siamo contenti così e non volevamo rischiare oltre il giusto“.

Chiude papà Giorgio, che a stagione conclusa indica l’ultima rotta: “Siamo arrivati al 90% del percorso di atleta di Tania. Una bella carriera, ricca di soddisfazioni, durante cui Tania si è sempre allenata col massimo della professionalità. Adesso accorceremo le vacanze per ricominciare a lavorare. Riprenderemo con preparazione atletica, palestra, pian piano aggiungeremo la tecnica. Sarà importante arrivare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro non fusi in considerazione dell’età e della gestione dello stress“. E aggiunge: “Desidero rivolgere i complimenti a Verzotto perché veniva dalla delusione per l’eliminazione dalla piattaforma e da problemi al polso. Non è un trampolinista, ma ha saputo cogliere questa occasione controllando la pressione, tenendo botta alla tensione. E’ stato molto bravo“.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Rostock 2013

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