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Judo, Mondiali 2015 | Antonio Ciano: “Pietri mi anticipava, ma posso batterlo. Ora Rio 2016”

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Vincitore sul tunisino Abdelaziz Ben Ammar, già sconfitto al Grand Slam di Parigi nel 2012, Antonio Ciano è stato eliminato dal tabellone dei Campionati Mondiali di Astana 2015 a causa di ippon messo a segno dal francese Loïc Pietri (clicca qui per vedere il video). Il judoka campano si è così espresso sul sito federale: “Purtroppo sono abbastanza emotivo, e quando non voglio rischiare mi blocco, così Pietri mi anticipava ed io non riuscivo ad avanzare. Queste sono gare in cui basta poco per fare la differenza, lui è arrivato in fondo ma non c’è un ippon di differenza fra noi, ed il fatto che si sia piazzato al secondo posto non mi consola affatto. Con i giusti accorgimenti posso battere lui e molti altri. Chissà, se l’avessi incontrato più avanti, con qualche incontro nelle gambe forse sarebbe andata diversamente, ma con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte. Già sto pensando alla prossima, facendo tesoro delle cose negative e positive di quest’ennesima esperienza. Non sarà certo un francese a farmi distogliere lo sguardo dal mio obiettivo. Quando perdo, non sono il tipo che cerca scuse, mea culpa e basta! Solo così posso migliorare!“.

Ciano è stato molto chiaro anche sui suoi prossimi obiettivi, che lo porteranno fino alle Olimpiadi di Rio 2016: “Essere più estroverso, più libero dai pensieri e concentrarmi solo su quello che devo fare, non credo sia una questione di allenamento. Sono sceso dal tatami che nemmeno ero in debito, ma è una questione di approccio alla battaglia. Devo essere più spavaldo, menefreghista, meno razionale. So che a due mani perdo con pochi, quindi devo lavorare su questo aspetto, essere più efficace nell’arrivare ad avere sempre e comunque le due prese, ridurre i tempi di azione e non cercare per forza l’ippon, ma fare anche attacchi di disturbo. Spero anche che tutto torni come prima, visto che alla vigilia siamo stati un pò destabilizzati da queste scelte e decisioni. Per lo meno fino a Rio in modo da completare un lavoro iniziato anni fa. Ho l’obbligo di sentirmi forte, in tutti i sensi“, ha detto, facendo anche riferimento alla vicenda di Pino Maddaloni ed alle polemiche che hanno sconvolto la squadra azzurra pochi giorni prima della partenza per Astana circa le convocazioni per l’appuntamento iridato, seppur non identificandola come ragione della sconfitta.

Leggi anche: Gwend e Ciano, quando il tabellone non è solo una scusa

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Immagine. IJF

giulio.chinappi@oasport.it

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