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Calcio, Champions League: Lazio-Bayer Leverkusen non è solo un premio

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Dopo la cavalcata magica della scorsa stagione, la Lazio di Stefano Pioli si trova davanti al primo dei due bivi che – già ad agosto – serviranno a completare o meno l’opera iniziata con le otto vittorie consecutive in campionato ottenute in primavera e la finale di Coppa Italia persa ai supplementari con la Juventus. C’è infatti un filo, che attraversa l’estate, tra il terzo posto dell’anno scorso e il cammino datato 2015-2016. Questo filo si chiama Champions League: desiderata, sognata a lungo, meritata e sofferta al momento del calcio di rigore (poi alto) di Gonzalo Higuain all’ultima giornata in casa del Napoli. Ora che i preliminari sono alle porte, però, è vietato fallire.

Nella doppia sfida che conduce ai gironi (o “retrocede” in Europa League in caso di sconfitta, un obiettivo comunque prestigioso) c’è l’ostacolo Bayer Leverkusen, forse una delle peggiori squadre da pescare nell’urna per una Lazio che ancora fatica a trovare una precisa identità in queste prime settimane di stagione. La Supercoppa Italiana con la Juventus, condizionata dal vento e da un terreno di gioco in pessime condizioni, ha sortito un netto ko per 2-0 senza quasi mai procurare il solletico a Gianluigi Buffon. I biancocelesti si sono mossi poco sul mercato e puntano sull’affiatamento del gruppo formatosi nella passata stagione. Strategia giusta, sì, ma non tutti gli interpreti sono parsi già in buona condizione.

E allora, tra un Felipe Anderson che fatica a ingranare, un Djordjevic ancora dolorante al malleolo, un Klose che viaggia comunque sulle 37 primavere e una difesa che è sembrata piuttosto sbadata contro i bianconeri, gli organizzati, rodati e più avanti nella preparazione (la Bundesliga è cominciata sabato scorso con una vittoria per 2-1 in rimonta sull’Hoffenheim) tedeschi del Bayer Leverkusen fanno paura. La rosa è giovane e talentuosa, esaltata dai gol di Kiessling, nel giro della nazionale campione del mondo. Anche l’esperienza sembra poter pendere dalla parte dei rossoneri, che negli ultimi cinque anni non sono mai scesi sotto il quinto posto in campionato raggiungendo ben tre volte gli ottavi della Champions League.

Per di più, l’Italia non vanta un rapporto amichevole con i preliminari della massima manifestazione continentale per club. Ad eccezione del Milan, ok contro il Psv nel 2013-2014, Udinese e Napoli negli ultimi anni hanno racimolato più delusioni che gioie. Proprio il cammino dei partenopei nella passata stagione, crollati a Bilbao contro un Athletic semplicemente più organizzato, rischia di somigliare a quello della Lazio 2015-2016, poco rinforzata sul mercato con l’impressione che la pancia si sia riempita con il terzo posto in campionato. Invece no: per non vanificare tutte le belle parole spese per la banda di Pioli, c’è un turno da superare a tutti i costi. Prima all’Olimpico (domani, ore 20.45), poi in trasferta. I gironi aspettano.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook ufficiale SS Lazio

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