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Atletica, Mondiali 2015 – Libania Grenot: “Voglio la Finale Mondiale! A Pechino per graffiare”

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Libania Grenot, Campionessa d’Europa 2015 sui 400 metri, è pronta per il suo ennesimo Mondiale nello Stadio in cui partecipò alle Olimpiadi 2008. A poche ore dall’inizio della rassegna iridata a Pechino (Cina), la Panterita è stata intervistata dalla Fidal.

 

Chi è la Libania di Pechino 2015? 
“E’ sempre la panterita. L’animo da guerriera che un anno fa mi ha portato all’oro di Zurigo non si è affievolito nemmeno per un attimo”.

Quinto Mondiale in carriera, il quarto con i colori della Nazionale italiana. L’esperienza c’è e gli obiettivi quali sono?
“Sono convinta del percorso e del lavoro che ho fatto in questa stagione con il mio tecnico Loren Seagrave per arrivare qui. Questo è l’appuntamento dell’anno, è qui che bisognare tirare fuori le unghie e fare i fatti. Ed io sono pronta a graffiare per conquistarmi un posto nella finale mondiale. In passato ci sono arrivata molto vicina (semifinalista a Berlino 2009 e a Mosca 2013, dove con 50.47 è risultata la prima delle escluse a soli 17 centesimi dal suo primato italiano, ndr), ma è un traguardo che ancora mi manca e che dentro di me desidero fortemente. Così come far bene anche insieme alle ragazze della 4×400”.  

Come procede il periodo di ambientamento a Dalian?
“Gli allenamenti di rifinitura stanno dando segnali incoraggianti. Sono concentratissima sulla gara e sugli ultimi preparativi. Fino al momento di andare sui blocchi di partenza non bisogna trascurare nulla”.

Tutta questa determinazione da dove scaturisce?
“Sono sempre stata abituata a seguire una certa disciplina. A Cuba, ho studiato in collegio: cinque giorni a settimana fuori di casa, dall’età di 9 anni. L’atletica è stato il mio sport da subito. Maurice Greene era il mio mito. Da ragazzina mi sono divertita a provare pure il salto triplo. Non me la cavavo male, ma il mio vero habitat era la pista. E, infatti, nel 1999 sono arrivata quinta nei 400 metri (54.43, ndr) ai Mondiali Allievi di Bydgoszcz. In nome del mio sogno da atleta, ho rinunciato a parecchie cose. E’ stata una scelta consapevole e potendo tornare indietro non esiterei a rifare tutto quanto”.   

Che cosa vedi nel tuo futuro?
“L’idea di farmi una famiglia è qualcosa che ho nel cuore da diverso tempo. Mi piacerebbe molto diventare mamma e vorrei che mio figlio nascesse in Italia”.

 

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