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Atletica, Mondiali 2015 – Italia, le speranze di medaglia: tutti in marcia e il salto in alto

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L’Italia è sbarcata a Pechino (Cina) dove, dal 22 al 30 agosto, si disputeranno i Mondiali 2015 di atletica leggera. Inutile girarci intorno: la nostra Nazionale si presenta ridotta all’osso (solo 32 elementi) e con pochissime speranze di medaglia.

Concretamente sono solo due le specialità in cui gli azzurrini potrebbero salire sul podio: la 20km di marcia femminile e il salto in alto maschile. Pesano sì le assenze di Valeria Straneo (vicecampionessa del Mondo nella Maratona), di Alessia Trost, di Federica Del Buono e dei triplisti ma non ci si nasconda dietro a questo.

 

La prova su strada, teoricamente senza le russe (il caso Chegin ha convinto il Comitato Olimpico locale a lasciare a casa tutte le atlete, anche se rimane un po’ di mistero sulle starting list), apre le porte soprattutto a Eleonora Giorgi. La brianzola è reduce da un’eccellente prima parte di stagione: seconda in Coppa Europa alle spalle della Alembekova con il nuovo record nazionale (1h26:17) che migliorava il suo precedente 1h26:46 corso un paio di mesi prima a Dudince, sua prima gara stagionale a cui aveva fatto seguito la prestazione di Rio Maior (1h28:12).

Eleonora è in forma, recuperata alla perfezione dall’infortunio della passata stagione che le complicò l’inseguimento al podio degli Europei. Il caldo afoso della capitale cinese potrebbe essere il nemico più difficile oltre alle cinesi Hong Liu (primatista mondiale stagionale in 1h24:38) e Xiuzhi Lu che gareggeranno in casa allenate dal guru Sandro Damilano. Se l’azzurra marcerà con il suo passo, usando testa e tattica che la contraddistinguono, potrà uscire con una medaglia dallo stadio che ospitò le Olimpiadi 2008.

Stadio Nido d’Uccello che ha già incoronato Elisa Rigaudo sette anni fa con uno storico bronzo a cinque cerchi. Dopo la seconda maternità è tornata alla grande nel circuito, a Murcia ha marciato in 1h28:01 (uno dei suoi migliori crono di sempre), e potrà essere assoluta protagonista sulle strade pechinesi insieme ad Antonella Palmisano che si candida a un ruolo da outsider. Era da tantissimo che l’Italia non schierava un trio di così elevato livello: le speranze sono elevate.

 

L’altra grossa chance viene dal salto in alto maschile, unica disciplina in pista dove possiamo sperare di ottenere qualcosa di importante. Ci presentiamo con il formidabile duo composto da Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti.

Il marchigiano è fresco del record italiano a 2.37 che l’ha issato al terzo posto delle liste mondiali stagionali al pari del Campione del Mondo Bohdan Bondarenko. Il piemontese è fermo al 2.33 con cui ha vinto la tappa di Diamond League a Oslo.

Sono misure notevoli che possono tranquillamente valere una medaglia. Mutaz Essa Barshim, primatista mondiale stagionale (2.41), è in netto calo negli ultimi mesi. L’ucraino Bondarenko è l’uomo tecnicamente più temibile ma non si vede in pedana da tempo. Il cinese Guowei Zhang, autore di un favoloso 2.38 a Eugene, avrà sì il supporto dei suoi connazionali ma è un’autentica incognita.

Da tenere d’occhio anche lo statunitense Erik Kynard (2.37), il canese Derek Drouin (2.37) e soprattutto le condizioni della pedana. Si preannuncia una gara tosta, intensa, combattuta già a partire dal turno di qualifica dove gli azzurri dovranno mantenere i nervi saldi: uscire prima che la festa inizi è la missione più importante…

 

Difficile trovare altre possibilità per fare festa. Sogniamo un miracolo di Daniele Meucci: il Campione d’Europa sarà alla sua terza Maratona della carriera e per la prima volta dovrà battagliare contro gli africani con cui è solito allenarsi. Dipenderà dalla temperatura e dal percorso: aspetteremo fiduciosi, sarà la gara che aprirà i Mondiali…

Marco Lingua si presenta come numero 9 delle liste mondiali stagionali nel lancio del martello (78.29). L’obiettivo può essere una Finale, poi difficile andare oltre.

Libania Grenot è Campionessa d’Europa sui 400m ma la stagione della Panterita è stata tutt’altro che convincente. Può ambire a una Finale se tirerà fuori tutti i suoi artigli sorprendo tutti ma chi è davanti è davvero troppo più forte: podio lontano.

La staffetta 4x400m femminile può fare bene, obiettivo atto conclusivo anche per Giordano Benedetti (800m) e per l’infinita Chiara Rosa nel getto del peso.

 

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(foto FIDAL/Colombo)

1 Commento

1 Commento

  1. alebi

    18 Agosto 2015 at 14:02

    Quando si parla di atletica in Italia bisognerebbe spostare l’attenzione, soprattutto in questo momento, al numero di potenziali finalisti, piuttosto che al sempre esiguo (ed un po’ aleatorio) numero di medaglie. Ovvio che dalla marcia femminile e dall’alto maschile ci aspettiamo tanto, questo perchè le attese non sono rivolte ad un solo ottimo atleta ma almeno ad un paio per disciplina.

    La squadra di marcia femminile è fortissima e l’assenza (ma sarà poi vero?) delle russe toglie degli ostacoli importanti. La Liu sembra ingiocabile, anche perchè gareggia in casa e di sicuro non si è sparata tutte le cartucce col record del mondo. Ma il resto è e DEVE essere alla portata delle nostre.
    Come dicevo sarebbe corretto valutare i potenziali finalisti e ognuna delle nostre tre rappresentanti può finire nelle prime 8 e forse tutte e tre nelle prime 10. Sarebbe un risultato grandioso che, si spera, possa essere condito anche dalla ciliegina.

    Nel salto in alto abbiamo due atleti uno l’antitesi dell’altro: la regolarità di Fassinotti contro il possibile colpaccio di Tamberi. Due strategie entrambe valide e uscire senza una soddisfazione da questa prova sarebbe veramente deludente. Soprattutto per due motivi: il primo, magari sembra stupido dirlo, è che nel salto in alto si arriva spesso a degli ex-aequo, quindi ci potrebbero essere più medaglie a disposizione. La seconda è che quest’anno non si assiste al dominio di uno/due atleti come l’anno scorso. Qui però andrei piano con le valutazioni perchè non credo proprio che Barshim o Bondarenko si presentino ai mondiali sapendo di non poter puntare al massimo. Può darsi che questi mesi di sconfitte o assoluto silenzio siano serviti appunto per testarsi e arrivare pronti al mondiale. Poi abbiamo Zhang e Tsyplakov che sono stati molto regolari durante tutto l’anno. Drouin e Kynard mi sembrano meno pericolosi, solo per il fatto che sono altamente irregolari nelle loro prestazioni massime: capaci della sparatona come di tanti errori lungo il percorso. Insomma ci sono concrete possibilità per entrambi gli azzurri, se proprio uno dovesse imbeccare la giornata no, avremmo il secondo di altrettanto livello (cosa estremamente rara nell’atletica italiana).

    Ora, finita la mia solita lunga premessa, vorrei centrare il discorso sui possibili finalisti, che ritengo appunto altrettanto importanti.
    Nell’ultimo mondiale abbiamo avuto solo due maschi tra i migliori 8 e quest’anno credo si possa fare decisamente meglio. Onestamente mi aspetto qualcosa dalla marcia, più la 50km della 20km, almeno per ridare un po’ di ossigeno ad un settore incredibilmente in crisi. Un paio di potenziali “finalisti” ci sono e questo è l’evento più importante dell’anno, se i risultati non arrivano qui allora la federazione dovrebbe iniziare a valutare qualcosa di nuovo.
    Meucci dovrebbe già potersi affacciare nei primi 10 se vuole puntare a qualcosa di concreto l’anno prossimo come si va dicendo da anni, però un posto nei primi 8 già oggi sarebbe un risultato di per sè eccezionale.
    Lingua deve finalmente dimostrare di sapersi ripetere. Il potenziale ce l’ha e anche il suo season best lo dimostra. Tante volte però sul campo non è riuscito a dimostrarlo ma da qualche intervista che ho letto in questi mesi sembra che quest’anno sia scattato qualcosa in lui. Ora si deve passare ai fatti.
    Per come si sviluppano gli 800 metri è sempre molto difficile entrare in una finale, perciò sulla carta la vedo un po’ inaccessibile per Benedetti. Certo che se mi dovessi giocare una scommessa, la farei su di lui perchè tantissimo dipende da come si sviluppa ogni singola gara.

    Al femminile a Mosca abbiamo avuto ben 4 finaliste ma, tolta la Trost, sono tutte venute da marcia e maratona. Detto della marcia, sono molto delusa che nessuna delle nostre ottime maratonete si presenterà a Pechino. Questo puntare tutto al solo evento olimpico mi lascia sempre molto perplessa perchè ti toglie tantissime possibilità e puntare su un unico evento al 90% si rivela controproducente.
    Quindi limitandoci alla sola atletica nello stadio direi che qui abbiamo più potenzialità che certezze.
    La Grenot finora non ha soddisfatto e, nonostante abbia sempre ribadito che tutto il suo allenamento era volto a questa gara, vedo un po’ difficile togliere magicamente mezzo secondo dal suo season best. Cosa che potrebbe anche non bastare dato l’altissimo livello della gara.
    Se dovessi anche qui scommettere, punterei più sulla Pedroso, per il semplice motivo che i 400 ostacoli mi sembrano un po’ più livellati in questo momento.
    Per la La Mantia sarà molto difficile centrare le prime 8 posizioni, ma ha l’esperienza dalla sua e quest’anno sembra poter riassaggiare misure buone, valevoli per un buon piazzamento. Magari per lei, come per Chiara Rosa, l’obiettivo sembra più la finale a 12 e “poi si vedrà…”
    Rimane la 4×400 ma tutte e quattro le ragazze si devono superare, correre al meglio delle loro potenzialità. La concorrenza è altissima e non le vedo molto come concrete finaliste. A meno che, appunto, tutte e 4 non tirino quel qualcosa in più nel momento in cui serve.

    Insomma, migliorare i piazzamenti di Mosca deve essere la parola d’obbligo per il nostro movimento, deve essere l’obiettivo che in primis, ancora più delle medaglie, la nostra federazione deve inculcare negli atleti. Lanciando questi segnali di vivacità e vitalità poi, dopo, si può cominciare a parlare seriamente di medaglie.

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