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Tennis: Coric e i “suoi fratelli”, il boom australiano ed un’Italia che aspetta e spera

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Nel tennis maschile è sempre più difficile emergere e trovare giovani rampanti pronti a dominare la scena mondiale, soprattutto nell’ennesima stagione dove i Fab Four (consideriamo Wawrinka e non tanto Nadal) hanno praticamente conquistato tutto, lasciando le briciole al resto della concorrenza.

Tra i primi dieci del mondo quello con la miglior carta d’identità è Kei Nishikori, classe 1989, finalista agli ultimi Us Open ed ormai in rampa di lancio e prontissimo a diventare il primo giocatore asiatico a conquistare un torneo dello Slam. Il suo alterego Grigor Dimitrov sembra essersi un po’ perso e in questa stagione il bulgaro non ha fatto quel salto di qualità tanto atteso e richiesto, rimandendo sempre su grandi livelli, ma mai veramente al Top.

Nonostante il dominio dei soliti in queste due ultime stagioni hanno brillato molti giovani, alcuni dei quali già molto conosciuti al grande pubblico e prontissimi ad entrare in pianta stabile nell’elité del tennis mondiale. La nazione che da questo punto di vista sta meglio è certamente l’Australia che negli anni a venire potrà contare su un terzetto davvero esplosivo, composto da ragazzi dall’indubbia personalità, da un ottimo valore tecnico e anche da un carattere fumantino, che spesso ha stoppato la loro crescita, vedi Bernard Tomic (1992) Il ragazzo di origine serbe fuori dal campo non ha mai avuto una vita molto tranquilla (l’ultima l’arresto in California di qualche settimana fa), ma ha davvero un gran talento come quello che possiedono i più giovani Nick Kyrgios (’95) e Thanasi Kokkinakis (’96) il primo già molto più competitivo ma entrambi abbastanza incostanti.

In questo momento il più pronto tra i giovani in rampa di lancio sembra essere Borna Coric, ultimo talento della scuola croata, classe 1997, che appena maggiorenne è giá ormai alle porte dei primi trenta del mondo. Ottimo servizio e gioco da fondo, dovrà lavorare ancora molto sul fisico e sulla tenuta, soprattutto nelle sfide tre set su cinque. Stiamo comunque parlando di un possibile campione, pronto a prendere l’eredità dei vari Ljubicic o Ivanesivic, senza dimenticare di avere davanti una guida come Marin Cilic.

Più vecchio di tre anni rispetto a Coric è l’austriaco Dominic Thiem, numero 24 del mondo, che sembra finalmente aver trovato una certa continuità in questa stagione, la stessa che sembra avere ormai Jack Sock, classe 1992, capace di vincere in doppio anche degli Slam e certamente il talento sul quale gli Stati Uniti puntano maggiormente negli anni a venire.

Una crescita che sembra costante e graduale è quella che sta vivendo il tedesco Alexander Zverev, 18 anni, numero 98 del mondo, che ha espresso un grande potenziale in alcuni tornei ma deve essere molto più costante. Una delle sorprese più liete del 2015 è il coreano Hyeon Chung, 19 anni e numero 78 del mondo. Finalista due anni fa a Wimbledon Juniores, ha dimostrato di poter stare ampiamente nel tennis che conta e continua a scalare rapidamente la classifica mondiale.

Proprio quella finale ai Championships fa tornare alla mente vecchi ricordi per il tennis italiano, perchè a sconfiggere Chung in quella partita fu Gianluigi Quinzi, letteralmente scomparso dai radar dopo quel successo. Attualmente il 19enne di Porto San Giorgio è addirittura numero 397 del mondo e lontanissimo dal tennis che conta.

In Italia da sempre i tennisti crescono e maturano lentamente, ma ora come ora bisogna affidarsi a Marco Cecchinato e Matteo Donati. Il primo è più vechio di tre anni (classe 1992) ed ha appena raggiunto il miglior piazzamento in classifica della carriera, entrando finalmente tra i primi cento del mondo, numero 99. Il secondo (1995) è forse il miglior prospetto azzurro e negli ultimi Internazionali d’Italia ha dimostrato di avere un grandissimo potenziale. Una crescita graduale e che lo ha portato anche tra i primi 120 del mondo, anche se ora è al numero 159 ma comunque con ottimi margini di miglioramento. Intanto il tennis italiano aspetta e continua ad interrogarsi su un futuro incerto e che non puó far star tranquilli.

 

 

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andrea.ziglio@oasport.it

Immagine: FB Borna Coric

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