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Softball: la trionfale estate azzurra

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Solo tra un anno sapremo se il softball tornerà ad essere disciplina olimpica per il 2020, ma questo non deve assolutamente sminuire lo straordinario valore azzurro in questo sport confermato da un’estate semplicemente trionfale.

Abbiamo detto dell’Italia “senior” campione d’Europa: un collettivo organizzato e granitico (e qui vanno riconosciuti i meriti a Marina Centrone, da anni alla guida del softball italiano) nel quale si sono distinte tre stelle che rispondono ai nomi di Greta Cecchetti, Erika Piancastelli ed Eva Trevisan, senza però in alcun modo sottovalutare in alcun modo il contributo di tutte le altre, dalle lanciatrici alternative come Ilaria Cacciamani, Alice Ronchetti e Mara Papucci sino alle varie Alice Parisi, Priscilla Brandi, Marta Gasparotto, Elisa Cecchetti, Beatrice Ricchi, Sara Avanzi, Valeria Bortolomai, Francesca Concina, Elisa Grifagno, Alice Fiorio e Andrea Silvia Montanari. Sì, è giusto citarle tutte perché queste ragazze sono campionesse d’Europa, un titolo da ripetere e da memorizzare bene visto il disinteresse che troppo spesso accompagna questo sport.

E come loro, come le senior, avevano già fatto le Cadette nell’Europeo di Nuoro: ragazze di 15 anni dal futuro assicurato, che confermano l’alto profilo del softball tricolore già dalle categorie giovanili. Se si vince nel vivaio e si vince nel livello assoluto, la risposta è una sola: l’Italia ha un’invidiabile scuola di softball ed è LA potenza europea, avendo sfatato il mito olandese, in questa disciplina.

Ovvio, questi predomini continentali, peraltro storici se si penso che le diciannove edizioni del torneo senior sono state vinte solamente o dalle azzurre (10 volte) o dall’Olanda (9), non sono di facile traduzione a livello globale: anzi, se si considerano i risultati dei Mondiali 2014 si noterà come l’avventura tricolore sia terminata al girone eliminatorio (nonostante una serie di prestazioni a dir poco orgogliose) e quella olandese sia spenta tra le migliori otto, senza però sembrare mai pienamente in lizza per il podio. Le scuole asiatiche e americane sono, ad oggi,  di gran lunga superiori: ciò non toglie che l’Italia, prendendo spunto da questi successi, possa continuare a crescere e dunque, perché no, a dire la sua in chiave olimpica qualora ci fosse la riammissione a cinque cerchi di questa disciplina. Intanto, godiamoci dei trionfi tanto importanti e troppo sottovalutati.

foto: Ezio Ratti per Fibs

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marco.regazzoni@oasport.it

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