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MotoGP 2015: Ducati tra illusioni ed eccessivi allarmismi!

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Siamo al giro di boa della stagione del Mondiale di MotoGP 2015 ed è tempo di primi bilanci per ciò che si è potuto vedere in pista. La nostra attenzione è rivolta alla Ducati e come nel giro di 9 GP si sia passati da uno stato illusorio ad uno, probabilmente, eccessivamente pessimistico.

Partiamo con ordine. I primi 3 appuntamenti iridati avevano entusiasmato i tifosi della Rossa con Andrea Dovizioso, in particolare, capace di lottare con Honda e Yamaha, fino alla fine, andando con una certa regolarità a podio. La GP15 si è mostrata infatti, fin dalle prime battute del campionato, estremamente agile nei cambi di direzione, favorendo la guida precisa sia del forlivese che di Andrea Iannone. I risultati sono stati un secondo posto e due terzi e il posto d’onore, alle spalle di Valentino Rossi, nella graduatoria generale.

Un avvio da sogno, dunque, ma evidentemente illusorio. Probabilmente perchè i circuiti incontrati dal Circus del Motomondiale avevano una conformazione favorevole alla moto di Borgo Panigale e le prestazioni ne sono state esaltate. In più, parlando di un mezzo completamente nuovo ma nato bene, i piloti e gli ingegneri non hanno dovuto fare grosse modifiche per mettere a punto il pacchetto a disposizione.

Dagli impegni europei, le cose sono un po’ cambiate, in virtù soprattutto di una Yamaha sempre più forte, con Jorge Lorenzo e Valentino Rossi a monopolizzare il podio e per uno sviluppo della GP15 che non ha portato ai riscontri sperati. L’illusione, ora, si è trasformata in eccessivo pessimismo, per le cadute di Dovizioso, un po’ in crisi di risultati e assai sfortunato per i problemi tecnici patiti, e per un Iannone non in grado di lottare con “I Fantastici 4”.

Che cosa è successo alla Ducati, dunque? Niente di particolare, specie se prendiamo in considerazione le dichiarazioni di Claudio Domenicali, Amministratore Delegato della Rossa, poco prima del via del GP di Germania: “Un po’ la gioventù della moto e un po’ le caratteristiche delle ultime 3 piste non ci hanno aiutato”. Una versione plausibile se si va ad analizzare la realtà. Sia Honda che Yamaha hanno conoscenze, esperienze e capacità di sviluppo superiori allo staff di Gigi Dall’Igna e pertanto avendo più certezze possono seguire un programma di miglioramento con più dati. Il progetto Ducati, allo stato attuale, è giovane, per i tanti cambiamenti che vi sono stati nella gestione tecnica e sportiva, bisogna attendere, allora, ulteriori riscontri nelle prossime gare, su circuiti anche più adatti per tracciare un quadro più preciso della situazione.

In questo senso, sono decisamente importanti i test che si stanno svolgendo sulla pista di Misano con Ducati e Honda protagoniste, proprio per testare nuove componenti funzionali alla seconda parte di stagione. Il 9 Agosto si riprenderà sul mitico circuito di Indianapolis e lì avremo senz’altro più informazioni per poterci esprimere in modo più categorico sugli attuali equilibri in campo.

 

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