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Volley, Berruto: “Questo è il modulo scelto! Avanti così”. Zaytsev di banda “per sempre”, lotta a 4 e…

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Si va avanti in questa direzione qua senza alcun dubbio. La decisione è stata presa. Credo che nell’arco di queste partite ci sono stati alcuni momenti in cui abbiamo visto che questa strada può dare a grande qualità. Si va avanti senza dubbio su questa strada. Il tempo necessario sarà quello che serve. Abbiamo bisogno di usare le partite per imparare, non sono sufficienti gli allenamenti”.

 

Sono le parole che Mauro Berruto ha rilasciato a ivolleymagazine al termine della bruciante sconfitta contro il Brasile in gara2 in merito al modulo attualmente utilizzato dal CT della Nazionale Italiana di volley maschile.

La decisione è stata definitivamente presa e il sestetto visto in campo in tre occasioni durante questa edizione della World League (al Foro Italico nell’impresa sui vicecampioni del Mondo, a Firenze nella batosta rimediata dai verdeoro e a Bologna nel successo in rimonta sulla Serbia) è quello definitivo. Almeno per questa prima parte di stagione.

Dunque Ivan Zaytsev viene inchiodato in posto 4. Lo Zar continua a martellare alla grande, sta migliorando in ricezione ma la sensazione (e alcune sue dichiarazioni lo lasciano intuire) è che stia faticando a digerire il ruolo. Capitan Dragan Travica in cabina di regia, Luca Vettori opposto, Ivan Zaytsev e Filippo Lanza di banda, Emanuele Birarelli e Simone Anzani i centrali, Massimo Colaci il libero.

 

Sono tante le domande su questa decisione di Mauro Berruto, condivisibile per alcuni aspetti e che verrà sicuramente criticata per altri.

Ivan Zaytsev dovrà davvero giocarsi un posto con Osmany Juantorena, Simone Parodi (li ritroveremo per la Coppa del Mondo e per gli Europei) e Filippo Lanza? Già sarebbe un peccato tenere fuori uno di questi super big, figuriamoci due. Il ruolo di schiacciatore dello Zar ci regalò il bronzo alle Olimpiadi 2012 (ma non è questa la sede per fare scaramanzia), ma vero è che la sua potenza di opposto è innegabile. Per quel ruolo facciamo affidamento a Luca Vettori e a Giulio Sabbi (stando naturalmente a queste prime dichiarazioni).

Sostanzialmente è la questione posto 4 quella che fa, ha fatto e farà più discutere. Per il resto bisogna poi comprendere il ruolo di Simone Giannelli che rientrerà in gruppo finita la maturità scolastica. Sostituto di lusso di Travica oppure…

Aspettando anche Matteo Piano e Simone Buti che metteranno pepe al reparto centrale.

8 Commenti

1 Commento

  1. Al

    24 Giugno 2015 at 12:03

    Anche quello che dici tu è sicuramente ragionevole. Zaytsev di banda non gioca al massimo, come non giocava al massimo Giani al centro, poi si capì che Giani, per me il migliore di sempre, poteva giocare in ogni ruolo. Il dubbio è: rinunciando a un po’ di Zaytsev, quanto guadagno con Vettori + Lanza/Juantorena? E qui diventano tutte opinioni, in attesa dei risultati.
    Io personalmente credo che nella pallavolo moderna l’attacco sia nettamente più importante della difesa, con le nuove regole si è rotto l’equilibrio. Perciò, credo che dobbiamo innanzi tutto pareggiare i migliori del mondo in termini di battute vincenti, attacco alto e muro alto. Se questo comporta spostare il migliore, lo facciamo. Anche perché la squadra Zaytsev-dipendente mi sembra sia andata male, non per colpa sua.
    Anche Giani, per me il migliore di sempre, fu spostato perché c’era gente migliore di lui nel singolo ruolo, mentre lui poteva farli tutti al 90%. Zaytsev mi sembra stia di banda solo in nazionale, quindi in sostanza da poche settimane, vediamo quando tutta la squadra sarà più stabile.

    Per Alessandro: diciamo che Vettori ha ancora un anno per essere come Zorzi alla sua età. Deve solo diventare campione del mondo. 🙂

    • Al

      24 Giugno 2015 at 12:07

      Ops, ho scritto la risposta sopra in due momenti e spero si capisca 1) che mi piaceva Giani e 2) che è per Alebi.

      • alebi

        24 Giugno 2015 at 13:04

        “rinunciando a un po’ di Zaytsev, quanto guadagno con Vettori + Lanza/Juantorena? ”
        Proprio qui sta il punto e proprio per questo non mi spiego perchè non inserire Juantorena da subito nel gruppo e usare la WL per testare il modulo che Berruto ha in testa (Vettori + Zaytsev + Juantorena con Lanza/Parodi pronti ad entrare dalla panchina). Teniamo presente che lui ricomincerà a giocare dopo mesi di inattività (leggasi vacanza) e quindi dovrà recuperare anche una forma fisica decente. O forse il cubano ha chiesto esplicitamente di essere chiamato solo da agosto.

        Io penso che il vero fondamentale che fa la differenza sia il muro, anche solo toccare la palla fa sì che la difesa restituisca più palle decenti all’alzatore (che quindi dovrebbe poter variare il gioco più facilmente). Durante la prima partita col Brasile ho visto una bella Italia a muro, ma durante la seconda partita ne hanno toccate pochissime, quasi sempre fuori tempo, come se dalla panchina non avessero indizi su come stesse giocando il Brasile (soprattutto dopo i cambi che hanno fatto).
        Poi vero che l’attacco deve saper concretizzare (e qui a mio parere perdiamo il potenziale di Zaytsev se lo teniamo spostato), invece puntare tutto sulla battuta è troppo ma veramente troppo rischioso! E l’Italia ne ha fatto le spese più volte negli ultimi anni (quando girava erano Dei, altrimenti non si trovava via d’uscita…. ma questa incostanza potrebbe essere anche un problema di pallone utilizzato?). A meno che tu poi in squadra non abbia un Grozer (a parer mio prototipo del giocatore moderno) che ti vince la medaglia da solo.

        • Al

          24 Giugno 2015 at 15:06

          Guarda, nella risposta incasinata più sopra avevo citato proprio Grozer come esempio di cosa mettono in campo gli avversari, poi l’ho tolto per accorciare.

          Sono d’accordo sul ruolo del muro, quando scrivo “attacco” intendo battuta, schiacciata e muro (a questi livelli muri per fare punto, il contenimento è raramente intenzionale). Quella che ha perso importanza è la difesa intesa come ricezione e difesa a terra. Oggi la maggior parte delle battute si ‘para’ più che riceverla, e tutte queste candele alte che il palleggiatore deve giocare fuori dai tre metri, ti obbligano ad avere in campo più Grozer che Papi se vuoi essere competitivo.

          Su Juantorena credo anch’io che sia stato lui stesso a definire con Berruto e altri i tempi della sua effettiva disponibilità.

          • alebi

            24 Giugno 2015 at 15:32

            Il tuo messaggio “odorava” di Grozer da tutti i pori =P
            Tu pensa che fortuna sta Germania… hanno anche il fratellino che, a detta degli esperti, potrebbe diventare ancora più forte!! *paura*

            Comunque quest’anno, con tutto il rispetto, WL ed Europeo contano meno di niente perciò possiamo sopportare benissimo i vari esperimenti e le sconfitte. Alla fine, guardando al passato, il modulo con Zaytsev in posto 4 ha pagato nei momenti di crisi e potrebbe sempre rimanere una valida alternativa, ma io sostengo ancora che siamo ben lontani dalla squadra che si vedrà in Giappone, anche se il CT adesso magari sostiene il contrario.

  2. ale sandro

    24 Giugno 2015 at 08:31

    Non riesco a biasimare Berruto per essere ritornato…all’Europeo 2013.
    Probabilmente nonostante i test positivi di Grand Champions Cup e World League dell’anno scorso, voleva una certezza più grande nel torneo più importante, che evidentemente non c’è stata.
    E’ stata una batosta clamorosa, una delle peggiori della storia del volley azzurro, dal punto di vista tecnico e della risposta da parte del suo gruppo ,anche se ovviamente le dinamiche nei minimi particolari avvenute in Polonia le sanno solo staff e giocatori. Ed è stata fatta piazza pulita attorno al c.t. ,che neppure ha scelto tutti gli stessi giocatori , lasciando fuori due in particolare chi per un motivo chi per l’altro (non parlo ovviamente di Parodi o Buti, per capirci), ma non per questioni di “gioco”.
    Quindi il livello di pressione è ancora maggiore. Senza poi due elementi sin da subito come Parodi e Juantorena, che vanno ancora visti giocare all’interno della squadra di quest’anno, il tecnico torinese è voluto rimanere prudente secondo me, scegliendo come base quella che secondo lui è l’ultima grande manifestazione in cui ha visto un’ Italia per lui pienamente convincente. Tra l’altro Vettori (a proposito, se fosse come il Zorzi quando aveva la stessa età del giocatore parmense ,ci metto subito la firma 😀 ) è sembrato giocare come nel 2013, perciò posso capire se per questa fase della stagione abbia voluto ripartire in questo modo. Disponendo di quei giocatori (in tutto 14 per la world cup, se non sbaglio) ,avrebbe la possibilità ,anche in corsa, se dovesse essere necessario di cambiare qualcosa. Le soluzioni e le risposte dei giocatori sulle loro potenzialità credo che le conosca anche ora.
    Tra l’altro Berruto ha sempre confermato, come negli ultimi 25 anni e passa hanno fatto i c.t. azzurri, di saper dare spazio al regista titolare (mi viene in mente Boninfante a Londra) per lasciarlo tranquillo, e come avevo già detto potrebbe dispiacere non vedere un regista almeno pari livello di Travica, ma fino a un certo punto.
    Fondamentale la serenità del gruppo, e secondo me in ogni caso un secondo palleggiatore come Giannelli ha le caratteristiche per fare da secondo senza casini e all’occorrenza farsi trovare pronto.
    Un ultima cosa, D’Urbano seppe fare grandi cose in passato , sono convinto che farà altrettanto (o almeno spero..) con gli azzurri per i quali ci vorrà una preparazione mirata, visto il calendario,per arrivare al massimo soprattutto nella seconda parte della competizione, e si parla di seconda metà di settembre. Lì si potrà avere una reale percezione di cosa valga l’Italia in questo quadriennio.

  3. Al

    23 Giugno 2015 at 12:49

    Vedere Italia-Brasile due volte in pochi giorni chiarisce che ci manca soprattutto la velocità e la fantasia del gioco brasiliano.
    Bruno su 10 alzate ne gioca 10 al limite, una la sbaglia e regala il punto, le altre mettono in vantaggio l’attaccante. Fate caso allo sbilanciamento per aria di Lucarelli un attimo prima di sbracciare, sono gesti personali, ognuno ha il suo (Zaytsev fa il mulinello col braccio) che significano palla perfetta. Se dai palla perfetta a uno dei migliori al mondo, è punto.
    Travica per confronto, su 10 alzate ne gioca bene 10, senza regali, ma senza creare vantaggi. Giocando così, non ci serve solo una squadra d’attacco, ma una squadra di cannoni. Per vincere le Olimpiadi prima o poi devi passare per Lucas o Musersky, e siccome il palleggiatore non ti aiuta, gli devi aprire le mani. E allora sono curioso di vedere se iniziamo a vincere bene con in campo Juantorena e Piano.
    Io come martelli terrei Vettori, Zaytsev e Juantorena, sempre se è ancora ‘quel’ Juantorena, rinunciando a Lanza, che mi piace molto ma vedo che, nei momenti importanti, scende di rendimento anziché salire. La sua insicurezza si vede al servizio, un po’ tira e un po’ flotta. Se per vincere dobbiamo tirare, Vettori come Andrea Zorzi conosce un solo colpo: dritto e forte. Attacca alto, fisicamente sta crescendo, puntiamo su di lui.
    Quella che non vorrei vedere, invece, è la retorica dei ’12 titolari’, una gran cavolata in termini di gestione della squadra, che crea solo insicurezze. L’Italia dei Fenomeni aveva 7 titolari, contando che Bracci era un ‘titolare aggiunto’, gli altri riserve, e se c’erano problemi (Vullo, Lucchetta) Velasco li lasciava direttamente a casa. Brutto ma necessario.
    Caratterialmente Berruto è tutto un altro tipo ma spero che sappia ispirarsi a modelli vincenti, visto che per la prima volta dopo tre decenni l’Italia, con tutto il suo blasone, non è tra i più forti.

    • alebi

      23 Giugno 2015 at 14:41

      Condivido quasi tutto quello che dici, soprattutto quando sostieni che una squadra deve avere 6+1 titolari e non tutti al posto di tutti. Bisogna iniziare a dare un’impronta precisa alla squadra, di modo che gli stessi giocatori si sentano più sicuri e sciolti quando scendono in campo. E questo non pregiudica affatto l’avere una panchina lunga e competitiva, basta che chi entra dia il suo contributo al gioco, che non lo snaturi creando solo ogni volta una gran confusione, in primis, nei suoi compagni.
      Però il mio unico dubbio è che questo modulo non deve essere quello di Zaytsev in banda, perchè così rinunciamo al 90% del suo potenziale. Siamo onesti questo ruolo non lo sente suo, non gli piace, non fa la differenza (invece da opposto la farebbe), ritorna da un infortunio per cui già ha giocato poco di suo (figuriamoci in quel ruolo) ed è ingiusto che si sacrifichi visto che non c’è poi penuria di posti 4. Non capisco perchè, ad esempio, non si sia provato ad inserire Juantorena da subito visto che il campionato l’aveva finito da un pezzo e lasciare un po’ di respiro a Lanza e Vettori che invece loro sì che stanno giocando ininterrottamente dall’estate scorsa!! Poi è ovvio che si mostrino in calo di condizione o almeno non lucidi nei momenti cruciali.
      Insomma che Italia stiamo vedendo? Quella che in autunno tenterà la qualificazione olimpica o quella che sta giocando giusto perchè la World League si deve fare? Io non credo proprio che nella testa di Berruto questo di oggi sia veramente lo schema definitivo, non può essere così dilettante e cieco…
      Il mio “terrore” è che questa determinazione di Berruto sia una specie di ripicca alle lamentele dello scorso mondiale, quando per cause rimaste a noi ignote la squadra ha smesso di giocare e tutti noi da fuori, inconsapevoli delle vere motivazioni del calo, spingevamo per vedere Zaytsev + Vettori. Poi però l’abbiamo capito tutti che, anche se mai detto, c’è stata qualche diatriba all’interno del gruppo e che quindi la vera causa era solo di carattere e non di modulo…

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