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Superbike, il ritorno di Max Biaggi: questione di velocità o di audience?

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Ormai mancano solo 24 ore alle prime prove libere del Gp di Italia per il Mondiale Superbike, sul tracciato intitolato al compianto Marco Simoncelli, ed è inutile negare che la vera attrattiva del weekend sulla riviera romagnola è il ritorno di Max Biaggi in sella all’Aprilia RSV4 ufficiale. Una decisione che ha lasciato sorpresi molti degli appassionati della derivata di serie e, in senso figurato, ci si potrebbe riunire intorno ad un tavolo e chiedersi: Biaggi in SBK? Questione di velocità o di audience?

Difficile fornire una risposta certa in proposito. Da un lato i recenti test svolti dal romano in avvicinamento al ritorno agonistico sono stati più che confortanti, per quelle che sono le indiscrezioni girate nel paddock: tempi molto competitivi e vicini al record della pista, proprio di Misano, avrebbero convinto il “Corsaro”, come lo chiamano i suoi tifosi, a rimettere ufficialmente casco e tuta e aprire la manopola del gas a “manetta”. Non solo questo. Probabilmente anche la nostalgia di un ambiente che non ha mai abbandonato del tutto. Le ipotesi, dunque, sono tante e l’attenzione che si sta caricando dietro un evento del genere, forse, è un po’ sproporzionata e farebbe pensare anche a delle motivazioni meramente commerciali.

Di cosa parliamo? Dell’incredibile “spiegamento di forze mediatiche” che si è creato attorno a Biaggi in ogni particolare, quasi dal primo momento in cui si alza dal letto fino a quello del meritato riposo. Una sorta di “Grande Fratello” che fa un po’ pensar male e che, in questo senso, va ad adombrare la luce dell’intera categoria. Un’esposizione eccessiva del personaggio, probabilmente, avallata dagli stessi gestori della Superbike convinti che il ritorno del romano possa essere un incentivo di marketing importante ma che può rivelarsi un’arma a doppio taglio sia per il pilota che per il Circus.

Se Max non dovesse confermare, in qualche modo, le aspettative si parlerebbe di flop e di un ritorno indirizzato, come stiamo in parte dicendo, per scopi di visibilità. Se invece dovesse venir fuori, come i tifosi del “Corsaro” si aspettano, degli ottimi riscontri sarebbe, in qualche modo, il resto del gruppo a non giovarne. Perchè questo? Semplice. Dei vari Jonathan Rea, Tom Sykes, attuali protagonisti della stagione, ne parlerebbero pochi. Diventerebbe una sorta di “Biaggibike” ed i presupposti, almeno per l’impegno profuso dal punto di vista mass mediatico, ci sono tutti.

Ora non vogliamo giudicare l’operato di nessuno in maniera pretenziosa, ma probabilmente la strada che il campionato mondiale delle derivate di serie dovrebbe prendere non coincide con questi ritorni. La Dorna, verosimilmente, un problema del genere non sembra porselo, in virtù di un investimento a breve termine che Max, da un certo punto di vista, può rappresentare. Tuttavia, un movimento sportivo va rivitalizzato con protagonisti nuovi e in grado di ricreare, con costanza, attenzione e riferimenti. Le minestre riscaldate possono essere pericolose, come detto, per gli effetti collaterali che comportano. Pertanto, chiudendo con una domanda: e’ questo il futuro della Superbike? 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Immagine: pagina FB Max Biaggi

Twitter: @Giandomatrix

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