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Giochi Europei Baku 2015|Lotta: storico Chamizo, ma la strada è ancora lunga

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Ai Giochi Europei di Baku 2015, Frank Chamizo ha scritto un nuovo capitolo della storia italiana. Dopo sei anni di digiuno, l’Italia è tornata sul podio di una grande rassegna internazionale, aggiornando con l’argento del liberista le statistiche che vedevano l’ultima medaglia italiana nel bronzo europeo di Francine De Paola nel 2009*. Un risultato salutato giustamente con grande entusiasmo, ma che ancora una volta non deve nascondere la strada ancora lunga da percorrere per la lotta azzurra.

Innanzi tutto una premessa: ci teniamo subito a discostarci da tutti coloro che eventualmente credono che Chamizo non sia italiano o che non possa rappresentare l’Italia. L’azzurro di origine cubana è oramai italiano a tutti gli effetti ed ha già dimostrato di essere un portabandiera più che degno sa a Baku che agli Europei Under 23, laureandosi campione continentale della categoria. Ma, dal punto di vista sportivo, Chamizo non è un prodotto della scuola italiana. Questo significa che, di fatto, pur vincendo una medaglia, l’Italia non è ancora riuscita a riportare sul podio di una grande competizione internazionale un atleta formato sportivamente nel Paese. E, soprattutto, la presenza di Chamizo non deve far dimenticare che proprio la lotta libera maschile è stata, negli ultimi anni, il punto debole della nazionale azzurra. Piuttosto, l’innesto di un lottatore di tale spessore potrebbe essere utilizzato come un incentivo ed un modello da imitare per migliorare lo stato della lotta libera italiana.

Dall’altra parte, non va neppure negato il miglioramento che si è avuto quest’anno rispetto alle stagioni precedenti, dove nella lotta l’Italia recitava un ruolo di comparsa. Al femminile, Dalma Caneva non ha ancora ottenuto il grande risultato a livello senior, ma non bisogna dimenticare che la sua carta d’identità recita “nata nel 1994”. La genovese si è già affermata più volte nelle competizioni internazionali giovanili, ed oltretutto avrà d’ora in poi una compagna con la quale diversi gli onori e gli oneri: Patrizia Liuzzi, classe 1996, fresca campionessa europea junior. Queste due giovani non possono colmare le lacune della generazione precedente, non è colpa loro se l’Italia non ha saputo produrre prima lottatrici di alto livello dopo la medaglia di De Paola, ma sicuramente nei prossimi anni potranno dare soddisfazioni ai tifosi.

Ancora diverso il discorso per la greco-romana: Daigoro Timoncini resta il leader nazionale di questo stile, ma anche ai Giochi Europei non è riuscito a fare il salto di qualità nel grande appuntamento. A ventidue anni sfiorò il podio mondiale proprio a Baku, poi, però, i risultati non sempre sono stati all’altezza delle promesse (anche complice qualche infortunio, a dirla tutta). Il faentino, come anticipato, è ad ogni modo l’unico atleta che al momento può sperare in una medaglia internazionale, e non lo si può biasimare neanche più di tanto, visto che porta da solo il peso di un’intera nazione di greco-romanisti.

* Ufficialmente, i Campionati Europei 2015 sono stati cancellati dalla United World Wrestling per lasciare spazio agli European Games. Quella di Baku, ha rappresentato dunque la competizione continentale più importante dell’anno.

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Immagine: Fijlkam

giulio.chinappi@oasport.it

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