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Ciclismo femminile, Coppa del Mondo: bagarre in vetta dopo Philadelphia

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Quella che potrebbe essere l’ultima Coppa del Mondo di ciclismo femminile si prepara a vivere un finale molto intenso: dopo sei delle dieci prove in programma, tre atlete sono racchiuse in appena venticinque punti e altre tre inseguono ad un distacco che le rende ancora competitive per il successo finale.

Il muro di Manayunk, erta finale della Philadelphia Cycling Classic che ricordava in tutto e per tutto una classica fiamminga o vallona, ha sorriso a Lizzie Armitstead, già vincitrice della Coppa del Mondo 2014: Elisa Longo Borghini ha risposto benissimo, confermandosi una volta di più atleta da corsa dura e dunque in grado di apprezzare perfettamente tracciati così impegnativi. La classifica vede ora la britannica condurre con 315 punti, quindi la piemontese a quota 296; Anna Van der Breggen è però subito dietro forte dei suoi 290 punti, ma anche Annemiek Van Vleuten (226), Alena Amialiusik (225) e Jolien D’Hoore (220) non sono ovviamente escluse dai giochi.

Certamente l’assenza di alcune big soprattutto al Tour of Chongming e in parte anche a Philadelphia, trasferte evidentemente scomode sul piano logistico, ha contribuito a rimescolare le carte. Ciò non toglie nulla al merito di chi ha partecipato – e fatto molto bene – ad almeno una di queste due prove: ora il calendario prevede due mesi di riposo, durante i quali il ciclismo femminile offrirà appuntamenti importanti come il Giro del Trentino, il Giro Rosa e i Giochi Europei di Baku, poi il 2 agosto si tornerà in sella per lo Sparkassen Giro che dovrebbe favorire le ruote veloci. Seguirà il consueto doppio appuntamento di Vargarda, in Svezia (21-23 agosto), con la cronosquadre e la prova individuale; infine, gran finale a Plouay il 29 dello stesso mese.

foto: @Cor Vos/Uci

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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