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Golf, BMW PGA Championship al via: field stellare, ma chi fermerà Rory McIlroy? Molinari ci prova

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La settimana più attesa dell’anno, perlomeno sull’European Tour. Il quartier generale del circuito del Vecchio Continente, Wentworth, apre le porte al meglio del golf europeo per l’evento simbolo della Race to Dubai, il BMW PGA Championship (montepremi € 5.000.000). Un torneo intriso di fascino, storia e tradizione, ben rappresentati da un field stellare, in cui spiccano nove vincitori di un Major, cinque numeri uno al mondo e ventisei giocatori di Ryder Cup. Eppure, a prendersi le luci della ribalta sarà, come di consueto, soltanto uno.

Rory McIlroy, attualmente, è il golf. Leader indiscusso del ranking, sette volte vincitore di un torneo nell’ultimo anno, trionfatore una settimana fa con un dominio incontrastato al Wells Fargo Championship e… campione in carica. Già, perché proprio da Wentworth ripartì la scalata verso il potere di Rory, con quel favoloso ultimo round in cui fu capace di piazzare ben sette birdie consecutivi nelle ultime sette buche per aggiudicarsi la vittoria. Fermarlo, a conti fatti, appare impossibile, perché se è vero che il golf resta uno sport alquanto imprevedibile, con il nord-irlandese in campo le ‘variabili impazzite’ cessano di esistere. Il candidato più quotato per mettergli i bastoni fra le ruote sarebbe Justin Rose, che tuttavia è reduce dal taglio mancato al The Players e da alcune prestazioni poco confortanti a Wentworth negli ultimi anni. L’inglese, però, è pur sempre il numero sei al mondo e dovrà dimostrarlo. Trovare un rivale che non sia stesso a McIlroy, insomma, già di per sé è un’impresa.

Ci proverà Danny Willett, secondo nella Race to Dubai e in grande spolvero in questa stagione, mentre il sudafricano Branden Grace dovrà ritrovare lo smalto che gli ha permesso di trionfare per ben due volte finora. Tra gli spagnoli non ci sarà Sergio Garcia, ma Miguel Angel Jimenez andrà all’assalto dopo il secondo posto di una settimana fa all’Open di Spagna. Stesso piazzamento, tra gli altri, di Francesco Molinari, in gran forma come spesso capita nel mese di maggio e nella Top 10 del PGA Championship per due anni consecutivi. Il torinese si adatta perfettamente alle condizioni di Wentworth e potrebbe dire la sua, a patto di esprimersi con continuità ad alti livelli. Grande attesa anche per Lee Westwood, sempre piazzato nella sua personale storia con questo torneo, mentre il tedesco Martin Kaymer è obbligato ad un cambio di marcia se vorrà competere con i migliori. Possono brillare anche il regolarissimo Emiliano Grillo, gli inglesi Tommy Fleetwood, David Howell e James Morrison, vincitore in Spagna, lo statunitense Brooks Koepka e l’irlandese Shane Lowry, secondo un anno fa.

Se Chicco Molinari può puntare decisamente in alto, non si può dire lo stesso degli altre italiani presenti al via. Matteo Manassero raggiunse l’apice della propria giovanissima carriera proprio a Wentworth nel 2013, con una straordinaria vittoria al playoff: sono passati soltanto due anni, ma la grave involuzione del veronese fa sì che sembri un’eternità. La rinascita di Matteo, tuttavia, passa inevitabilmente anche da lì. Così come deve passare da Virginia Water anche la risalita di Edoardo Molinari, deludente finora e lontano parente di quello ammirato lo scorso anno. Un segnale di vitalità è atteso anche da Marco Crespi, tonico nel superare il taglio in Spagna ma a cui manca la continuità.

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daniele.pansardi@oasport.it

Foto: WGC Bridgestone Invitational Official Twitter

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