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Nuoto, Assoluti Riccione 2015: le pagelle. Le contraddizioni di Fede

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Ecco le pagelle della quarta giornata dei campionati italiani primaverili di Riccione.

FEDERICA PELLEGRINI 5: la media fra il 7 che si merita quando scende in vasca e il 3 della pantomima della rinuncia alla finale che nasconde paure e insicurezze in chi, come giustamente dice lei, non ha più nulla da dimostrare niente a nessuno, tranne a se stessa.

GREGORIO PALTRINIERI 8.5: miglior tempo mondiale dell’anno in una gara a distanza contro l’australiano Horton che vince innestando insolite marce alte nelle ultime due vasche. Non è il miglior Paltrinieri di sempre e questo dà l’idea di quali siano le potenzialità del modenese.

ALICE MIZZAU 7.5: entra di diritto nel ristretto club dei fantasmi di Federica e si guadagna il ruolo sul campo bissando il successo dei 400 con il tempo limite per Kazan. Questa Mizzau può aspirare a una finale mondiale.

CHIARA MASINI LUCCETTI 7: che bella notizia per la 4×200 stile libero! Disputa due ottimi 200, in particolare al pomeriggio dove scende sotto l’1’58” con una condotta di gara parallela a quella di Mizzau. A Kazan ci sarà.

ARIANNA BARBIERI 6: a un decimo dal personale e a tre dal limite per Kazan. Si ferma ad un passo da tutto ma almeno porta a casa il titolo che in un momento di magra, è già qualcosa.

MARCO ORSI 5.5: il bomber furioso! Non è quello di dicembre e infatti fa quasi mezzo secondo peggio e va a caccia di spiegazioni in un dopo gara zeppo di rabbia.

LUCA DOTTO 6.5: bene ma non benissimo. Al mattino lancia un segnale deciso e al pomeriggio se la gioca fino alla fine con Orsi in un 50 che ancora non tornano sotto la sua giurisdizione.

ARIANNA CASTIGLIONI 7: continua la crescita della giovane lombarda che fa il tempo per Kazan e preannuncia una bella prestazione anche oggi. Bel finale di gara.

FEDERICO TURRINI 6.5: niente riflettori per il toscano che bissa il successo nei 400 nella distanza veloce dei misti facendo segnare un tranquillo 1’59”.

LORENZO GLESSI 6: fa segnare il primo tempo nella batteria dei 200 misti e poi si perde in finale ma attenzione perché è giovanissimo e ha grandi potenzialità di crescita.

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enrico.spada@olimpiazzurra.com

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1 Commento

1 Commento

  1. ale sandro

    18 Aprile 2015 at 07:40

    Anch’io non comprendo la logica nelle dichiarazioni di Matteo Giunta, nonostante possa avere avuto tutte le ragioni per fare le scelte più opportune per la Pellegrini.
    Però quello che dico è: non parlare in mattinata delle avversarie di Federica , ” che non sono Missy Franklin” (e lei e la Ledecky tra l’altro, mi pare che non abbiano fatto così tanto meglio rispetto a Mizzau e Masini in questo preciso momento della stagione).
    Se fosse stato un problema di stimoli, di competitività, poteva benissimo scegliere un contesto straniero. Mi viene in mente in anni passati , un nome “qualsiasi” come quello di Amaury Leveaux che a un certo punto era spesso in Italia per preparare la prima parte stagionale, con Assoluti annessi. Non penso che i campionati stranieri neghino una corsia alla Pellegrini che avrebbe la possibilità di confrontarsi già con una situazione più competitiva. Questo è ciò che è stato fatto notare un po’ anche sulla rete dopo queste dichiarazioni iniziali. In ogni caso se la pressione è il problema, questa soluzione sarebbe servita anche a questo fattore.
    Se poi il problema è invece la reazione della stampa dopo i 400, lì alzo le mani, perchè davvero non mi è sembrato di vedere come in passato un “dalli a Federica”. Si sapeva che era al capolinea più per questioni di approccio mentale che tecnico ,secondo me, con questa gara. E’ stata una grandissima negli ultimi 7 anni nella specialità, è naturale che da tifosi-addetti ai lavori ci sia più tristezza che indifferenza per una chiusura non col botto, ma davvero cose fuori luogo non mi sembrava di averle lette.
    Proprio perchè dovrebbe aver accumulato una certa esperienza e scorza, si sarebbe già dovuta render conto che per una come lei un Assoluto è importante fino a un certo punto, non è che rischia il posto in squadra. E le chiacchere non servono e non vanno ascoltate a 27 anni dopo una dozzina d’anni di nuoto di altissimo livello. Era più importante gareggiare, sia per sé stessa che per le compagne di staffetta ,che avrebbero avuto ancora un grosso punto di riferimento per migliorare ulteriormente. Peccato.

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