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Calcio Femminile: i finanziamenti della Fifa e l’indifferenza italiana

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E’ notizia di ieri che la FIGC, in collaborazione con la Lega Calcio, si sia attivata per un provvedimento di urgenza definito “atto di solidarietà” per far sì che il Parma Calcio possa chiudere questo campionato e avviare le procedure fallimentari. Questo, in estrema sintesi, quanto è stato dichiarato dal presidente Carlo Tavecchio, nella conferenza stampa di ieri sulla complicata situazione del club emiliano. Non vogliamo sprecare altre parole sulla faccenda, tuttavia la situazione appena descritta mette in risalto nuovamente la netta sproporzione, in termini di priorità, tra calcio maschile e femminile.

Sono ormai passati 7 mesi dal famoso cambio di rotta che la FIGC aveva manifestato proprio con Tavecchio e Michele Uva, nei loro ruoli chiave. Di fatto, allo stato attuale delle cose, le promesse di rilancio del movimento delle donne sono state disattese. Nessun provvedimento di quelli annunciati è stato realizzato, anzi la condizione economica di molte squadre, come la Lazio, sono di grandissima difficoltà. Un clima di totale indifferenza per le problematiche legate al calcio in rosa che è rappresentato perfettamente dall’assenza della nostra federazione dal “Goal Programme” , programma istituito dalla FIFA per finanziare i progetti di sviluppo del calcio.

Il silenzio da parte dei poteri del “Pallone” è accompagnata anche da quello mediatico, con il completo oscuramento delle partite delle ragazze sui canali televisivi. Il neoeletto presidente  della LND (Lega Nazionale Dilettanti) Felice Belloli ha stabilito lo stop delle dirette tv di Oden Tv-professione calcio e ha rifiutato l’offerta RAI SPORT per le consuete dirette del campionato di serie A, programmate per il girone di ritorno. Una decisione che va in netta contraddizione con le prospettive di improvment del background femminile. Ci si chiede come possa crescere un bacino di utenza che regna nella totale ignoranza? In altri Paese in Europa, come ad esempio la Francia, la diffusione di Academy e strutture adibite al calcio in rosa è in continuo sviluppo e i risultati delle rappresentative transalpine ne sono una dimostrazione.

Molti, in Italia dicono:” solo i successi internazionali possono attirare sponsor e interesse!”. Verissimo, ma se non si fa nulla per lavorare sulle fondamenta, come si spera di costruire qualcosa di importante in prospettiva? Non è un caso che è anche complicato, per noi stessi giornalisti, riuscire ad ottenere delle informazioni costanti e puntuali sul mondo al femminile, in un asset tipicamente calciocentrico sull’altro versante.

Pertanto, la situazione è complicata e segni di discontinuità nel concreto non se ne vedono.

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Immagine: profilo fb Valentina Giacinti

giandomenico.tiseo@olimpiazzurra.com

Twitter: @Giandomatrix

 

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