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Nuoto artistico

Tuffi nel nuoto sincronizzato: “Una rivoluzione azzurra”

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Emanuele Marini è un tuffatore italiano classe 1984 in forza alla Società Sportiva Lazio Nuoto. Nel suo futuro, però, potrebbero esserci anche le vesti di rivoluzionario: da lui, infatti, è nata l’idea di introdurre la tecnica dei tuffi – sport elegante e allo stesso tempo molto energico – nella graziosità del nuoto sincronizzato. E Giorgio Minisini e Ilaria Ferrera sono due degli atleti dell’Olgiata 20.12 che si sono messi a disposizione di questo nuovo, intrigante ed intenso progetto.

Emanuele Marini a Torino (foto Paolo Maria Sacchi/Ag. Visconti)

Emanuele Marini a Torino (foto Paolo Maria Sacchi/Ag. Visconti)

A spiegare il senso della scommessa è proprio Marini: “Tutto è nato poco più di tre mesi fa, prima a Civitavecchia e poi all’Olgiata 20.12. Si è pensato di introdurre i tuffi nella partenza del sincro, per aumentare i punteggi degli esercizi e, soprattutto, sperimentare nuove tecniche acquatiche. Personalmente mi trovo molto bene con gli atleti e penso che il nostro lavoro sia stato apprezzato, perché ai recenti Assoluti queste novità hanno fatto scalpore anche tra i vertici della Federazione. E’ un qualcosa di nuovo, che in pochi si aspettano, che potrebbe far svoltare il mondo del nuoto sincronizzato italiano“.

Ma qual è, in sostanza, il ruolo dei tuffi? E’ presto spiegato, sempre da Marini: “Ovviamente il giudizio è diverso da una gara normale di tuffi. Qui l’esercizio, una verticale, un avvitamento indietro o un doppio indietro, non va valutato in tutte le sue componenti: l’ingresso in acqua è infatti poco importante ed il valore degli schizzi marginale. Anzi, molte volte si entra comunque di piedi e non di testa: conta per lo più la spettacolarità della rotazione o dell’avvitamento, che è ancora più complicato, per far aumentare i punteggi della prova“. L’esperimento sembra piacere ed il romano non ha dubbi: “Ho già dato piena disponibilità per l’anno prossimo e spero di poter seguire gli atleti per più tempo ancora“.

La parola, ora, passa dunque a loro. Ilaria Ferrera ha 15 anni e sogna, grazie ai tuffi, di entrare nella nazionale italiana giovanile di nuoto sincronizzato. Il passo non è gigante: “Sono felice del tempo che Emanuele mi ha dedicato” – dichiara – “Mi ha insegnato moltissime tecniche, a cui da sola non sarei mai arrivata, e sicuramente mi sento molto più sicura di prima. Siamo ancora all’inizio e la strada è molto lunga, ma credo che negli anni le difficoltà degli esercizi aumenteranno sempre di più e con loro, spero, i punteggi dei giudici“. Quanto, nello specifico? “Maggiori sono le difficoltà dei tuffi che facciamo, maggiore sarà il punteggio totalizzato: attraverso i salti possiamo guadagnare due o tre punti, spartiti tra il giudizio della difficoltà e dell’impressione artistica“. Promosso a pieni voti, quindi, l’operato del maestro tuffatore: “A livello umano sa come sostenerci psicologicamente e stimolarci nel momento di una competizione, vogliamo continuare a collaborare con Emanuele e spero che questa esperienza mi aiuti ad entrare nella nazionale Juniores“.

Giorgio Minisini alle prese con la verticale indietro ai recenti Assoluti (foto Fin/DeepBlueMedia/R. Pannunzi)

Giorgio Minisini alle prese con la verticale indietro ai recenti Assoluti (foto Fin/DeepBlueMedia/R. Pannunzi)

Dello stesso parere Giorgio Minisini, primo e unico sincronetto della storia azzurra: “All’inizio abbiamo lavorato sulle basi, ovvero spinta e salto. Adesso siamo riusciti ad eseguire salti che non avremmo mai immaginato e la voglia di fare ancora meglio in futuro è tanta. Il fatto di fare dei salti così buoni ci ha dato energia e convinzione per affrontare gli esercizi con più determinazione e tranquillità. Ora il nostro obiettivo diventa quello di realizzare salti sempre più innovativi e spettacolari. Per noi l’importante non è solo fare una spinta alta, ma farne una che abbia anche un alto coefficiente tecnico e di difficoltà“. Avanti così, dunque, con un pensiero comune tra Marini, Ferrera e Minisini: “Sì, è un approccio rivoluzionario. Può aiutare molto l’Italia nel futuro di questo sport grazie alla sua originalità. Ora possiamo fare tuffi e salti che nessuno nel mondo del nuoto sincronizzato ha mai portato e che senza un esperto sarebbe difficile realizzare“.

 

Di seguito il video della prova di squadra (Olgiata 20.12) ai recenti Campionati Italiani Assoluti:

 

 

A cura di Eleonora Baroni e Francesco Caligaris

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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Foto da: Facebook Serena Ferrera

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