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Sochi 2014: Chi vincerà il medagliere? Dove arriverà l’Italia?

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Come ogni due anni, tra Olimpiadi estive ed invernali, con l’avvicinarsi della manifestazione a cinque cerchi ognuno si diverte a fare i propri pronostici su quante medaglie vincerà questo o quell’altro Paese e soprattutto su quale sarà il bilancio finale dell’Italia. Tra gli ottimisti ed i pessimisti, la via di mezzo del realismo ci sembra essere quella più indicata. Proviamo quindi a fare un bilancio di quelle che sono le possibilità dei principali Paesi protagonisti della prossima rassegna di Soči.

Stando al medagliere dei mondiali 2013 degli sport invernali (al quale vi rimandiamo qui), non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che la Norvegia sia la favorita a chiudere in testa al medagliere. Gli scandinavi furono “solo” quarti nel medagliere di Vancouver 2010, e a Torino 2006 conclusero addirittura tredicesimi, ma nella loro storia hanno dominato il medagliere delle Olimpiadi invernali per ben sette volte. Il record di ventisei medaglie ottenute a Lillehammer 1994 potrebbe vacillare, mentre appare più difficile battere quello dei tredici ori di Salt Lake City 2002.

Nell’ultima edizione, i padroni di casa del Canada dominarono la scena con ventisei medaglie di cui ben quattordici d’oro, realizzando così la miglior prestazione della storia per gli atleti della foglia d’acero, che mai avevano vinto il medagliere in precedenza. Un risultato incredibile e difficilmente ripetibile, se si pensa che prima di Vancouver 2010 il record di ori per una spedizione canadese era di sette, risultato ottenuto sia nel 2002 che nel 2006. Per i canadesi si prevede quindi un riassestamento intorno ai loro livelli storici, che restano pur sempre ottimi.

Dalla sua riunificazione, la Germania non è mai scesa dal podio del medagliere olimpico invernale, vincendolo per ben tre volte. Solo una volta, poi, i tedeschi hanno ottenuto meno di dieci medaglie d’oro, nel 1994, quando ottennero anche il loro minimo storico di medaglie (24), considerando sempre i dati successivi alla riunificazione. La loro solidità in tanti sport diversi ci lascia pensare che potrebbero confermarsi sui propri livelli, con approssimativamente dieci ori ed una trentina di medaglie complessive.

Al contrario di quello che qualcuno potrebbe pensare, l’unica volta nella quale gli Stati Uniti hanno primeggiato ai Giochi invernali è stata quella del lontano 1932, a Lake Placid. Solo una volta, inoltre, gli statunitensi hanno raggiunto quota dieci ori, a Salt Lake City 2002, ma le 37 medaglie di Vancouver rappresentano comunque un record e dimostrano la crescita di questo Paese negli sport della neve e del ghiaccio, che se tutto dovesse andare bene potrebbero anche infastidire la Norvegia.

La Russia beneficerà dell’aria di casa e cercherà di fermare il declino che la attanaglia sin dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Primi nel medagliere di Lillehammer 1994 con undici ori e ventitré medaglie, i russi non sono mai più riusciti a ripetere questo risultato, ed i loro ori si sono ridotti addirittura a tre nel 2010. Il timore, per la delegazione che ospiterà i Giochi, è quello di conquistare tante medaglie d’argento e di bronzo, ma pochi ori.

Per la Francia l’obiettivo è uno solo, quello di migliorare lo score di Vancouver, quando ottenne undici medaglie ma due sole d’oro, terminando fuori dalla top 10 del medagliere. Per la Francia si prospetta la possibilità di ottenere un risultato storico: i record, infatti, sono di quattro ori (1968 e 2002) e undici medaglie ottali (2002 e 2010), che dovrebbero essere facilmente battuti se la Francia dovesse ripetere i risultati dello scorso anno ai Mondiali. Certo, nel 1968, a Grenoble, i quattro ori valsero addirittura il terzo posto del medagliere, ma eguagliare il sesto posto di Salt Lake City 2002 resta un obiettivo plausibile.

In questa lotta fra grandi, l’Italia reciterà probabilmente un ruolo di comprimaria, con tanti altri Paesi che potrebbero precederla nel medagliere. Il sedicesimo posto di Vancouver, arrivato come una doccia fredda dopo i cinque ori di Torino 2006, rappresenta il peggior posizionamento dell’Italia nella storia sin dal 1936, quando a Garmisch-Partenkirchen la spedizione azzurra restò a secco di medaglie. L’ultima volta che l’Italia restò a secco di ori fu nel 1980, a Lake Placid, quando le medaglie conquistate furono solamente due, entrambe d’argento. Quattro anni fa fu Giuliano Razzoli a salvare la spedizione in una delle ultime gare disponibili, quest’anno a chi toccherà? Quel che è certo è che i sette ori e le venti medaglie di Lillehammer 1994 restano un’utopia o, per chi ha avuto la fortuna di seguirle, un gradito ricordo.

Per una stima più precisa sulle medaglie che saranno ottenute da ogni delegazione nazionale vi rimandiamo al medagliere di Olimpiazzurra, che pubblicheremo nelle prossime settimane in modo dettagliato.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

3 Commenti

3 Comments

  1. Luca46

    12 Gennaio 2014 at 17:41

    Io credo che 3 ori potremmo anche portarli a casa

  2. maury69

    11 Gennaio 2014 at 11:43

    Secondo me entrare nelle dieci è impossibile. Chi abbiamo che può vincere un oro con una ragionevole certezza ? Secondo me nessuno e senza 2/3 ori nelle dieci non ci arrivi. Vedo almeno queste nazioni inarrivabili x noi: Nor, Ger, Rus, Fra, Aut, Svi, Usa, Can, Cze e Kor.

  3. Luca46

    10 Gennaio 2014 at 19:43

    Penso che possiamo anche entrare nei 10. Voglio essere fiducioso anche se le scie lasciate sinora non fanno molto ben sperare.

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